Roghi senza fine, è sfida allo Stato e il governo invia l'Esercito

«Scusate, forse dall'odore della mia giacca si sente che ho fatto visita al sito dei rifiuti». È un Sergio Costa ironico e reattivo, quello che si presenta...

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«Scusate, forse dall'odore della mia giacca si sente che ho fatto visita al sito dei rifiuti». È un Sergio Costa ironico e reattivo, quello che si presenta in Prefettura a Caserta per il comitato dell'ordine e sicurezza. Il ministro dell'Ambiente non ci sta a passare per quello che cade nella trappola dell'ennesima emergenza rifiuti in Campania. Non dopo il quarto incendio di un sito di stoccaggio e tritovagliatura in provincia di Caserta, da luglio. Non dopo i 300 che si sono verificati in tutta Italia.


Un raid in piena regola, quello di giovedì allo Stir di Santa Maria Capua Vetere. E la Procura sammaritana ha già aperto un fascicolo d'indagine con sette qualificazioni di reato. Uno è il disastro ambientale. È lo stesso Costa, più generale dei carabinieri che ministro, a dare notizia dell'inchiesta: «Non ci faremo mettere in ginocchio dai criminali, chi pensa di riaccendere la miccia dell'emergenza e di sguazzare nella melma come ha fatto negli anni precedenti, ha sbagliato palazzo. Questo Governo non si spaventa, gli inquirenti hanno nelle loro mani tutti gli elementi». Ma non finisce neanche di parlare che va a fuoco un altro deposito; si tratta del parcheggio degli autocompattatori di rifiuti della nettezza urbana di Santa Maria a Vico. Un altro raid: colpito il consorzio Synergie. In fiamme un serbatoio di gasolio e un camion. Ed è di nuovo paura per i residenti che respirano diossina. Ma intanto sono state già elencate le contromosse dal ministro.
 
«Scenderà in campo l'Esercito, già impegnato nella Terra dei Fuochi, che avrà il compito di vigilanza nei siti di rifiuti sensibili individuati dalle prefetture. E poi, ho intenzione di inviare dei gruppi di carabinieri del Noe e del nucleo tutela dell'Ambiente per eseguire le indagini sugli incendi. In ultimo, voglio organizzare qui un Comitato straordinario di ordine e sicurezza con gran parte del Governo. Quando? Presto, prestissimo». Costa vuole inaugurare un piano: «Lo chiamo Modello Caserta 2.0». Il riferimento è al Modello Caserta del ministro dell'Interno Roberto Maroni del 2008, una tattica di «lotta» al clan dei Casalesi che ha poi portato alla «morte» della camorra. E alla criminalità organizzata Costa fa riferimento: «La camorra fa schifo - dice - ciò non vuol dire che dietro i roghi ci sia per forza la mano dei clan, ma ricordo a tutti i nomi di chi ci ha guadagnato con l'emergenza e lo ha fatto sulle spalle della povera gente».

Dello stesso tenore è il messaggio del vicepremier Luigi Di Maio che ha parlato di «una strategia» malavitosa riferendosi al caso di Santa Maria Capua Vetere: «Si è passati da incendi sporadici a incendi organizzati. I depositi devono essere presidiati con nuove normative di sicurezza, serve prevenzione e più responsabilità di chi li gestisce. E poi servono più fondi. Dovremo fare un consiglio dei ministri in provincia di Caserta o di Napoli e prendere provvedimenti importanti per la terra dei fuochi», ha annunciato.

In realtà, gli Uffici Territoriali del Governo erano già stati incaricati dal Viminale, a luglio, di predisporre elenchi dei siti di rifiuti sensibili. La prefettura di Caserta è stata tra le più solerti individuandone 262; tra questi saranno ora indicati quelli che presentano maggiori rischi, almeno 10, su cui vigilerà l'Esercito.

Il ministro dell'Interno Matteo Salvini conferma di voler tenere alta l'attenzione in Campania. «Nei prossimi giorni - annuncia - tornerò a Napoli per presiedere il Comitato. Il mio obiettivo è verificare i progressi dopo la mia recente visita in città, ma la riunione sarà utile anche per discutere approfonditamente del problema dei roghi». L'altro giorno, Salvini ha annunciato l'arrivo in Campania di 166 nuovi poliziotti.

La dinamica dell'incendio dello Stir (deposito pubblico di tritovagliatura dei rifiuti che poi giungono al termovalorizzatore di Acerra) è piuttosto oscura. Stando ad alcune indiscrezioni, un rivolo di fumo era stato fotografato già alle ore 15 di giovedì, ma le due custodi del sito hanno visto le fiamme solo alle 19 circa e la telefonata è giunta ai vigili del fuoco alle 20. Solo dopo dieci ore di lavoro, l'incendio è stato domato. La procura della Repubblica di Santa Maria, guidata da Maria Antonietta Troncone, ha acquisito sia la foto con il rivolo di fumo delle ore 15 che le immagini delle telecamere dello Stir. Il ministro Costa, a margine della conferenza stampa in prefettura a Caserta, ha anche ipotizzato alcune chiavi di lettura. «Mi chiedo: chi c'è dietro alle imprese è che hanno vinto gli appalti per l'apertura dei nuovi siti di trattamento dei rifiuti? Che storia hanno queste società? Hanno avuto dei provvedimenti giudiziari in precedenza?». In realtà, poco distante da Santa Maria, a Pignataro Maggiore, potrebbero sorgere due nuovi impianti di rifiuti. Da una parte c'è la società Fratelli Gentile Srl per il trattamento dei rifiuti pericolosi sull'Appia, nell'ex zuccherificio Kerò; dall'altra la Euthalia Srl ha avviato la procedura per installare una struttura che dovrebbe gestire ben 60mila tonnellate di organici. Costa ha anche punzecchiato la Regione chiedendo che faccia «chiarezza sugli Ato» che dovrebbero gestire il ciclo in ogni provincia campana. «Devono seguire tutta la filiera dello smaltimento», ha dichiarato.


Infine, il Prefetto di Caserta, Raffaele Ruberto, ha annunciato: «Sono in contatto con il ministro Salvini, che sta seguendo costantemente la situazione del rogo che ha interessato lo Stir di Santa Maria Capua Vetere. Presto verrà nel Casertano. Da metà luglio al 30 ottobre le forze dell'ordine hanno arrestato sette persone denunciandone 34, e sequestrando 15 discariche abusive». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino