Terremoto in Turchia può accadere anche in Italia? Ecco le zone a rischio, il parere dell'esperto dell'Ingv

Risponde il presidente dell'Ingv Carlo Doglioni

Terremoto in Turchia può accadere anche in Italia? Quando e dove si potrebbe verificare, il parere dell'esperto dell'Ingv
L'Italia rischia un terremoto come quello avvenuto in Turchia? Dopo l'ultimo sisma a Siena cresce l'allarme. D'altra parte il nostro Paese non è fuori...

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L'Italia rischia un terremoto come quello avvenuto in Turchia? Dopo l'ultimo sisma a Siena cresce l'allarme. D'altra parte il nostro Paese non è fuori pericolo. In Sicilia si ricorda ancora il più potente evento sismico mai registrato in Italia: 7.3 della scala Richter. Può avvenire di nuovo? Risponde il presidente dell'Ingv Carlo Doglioni.

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Un terremoto come quello avvento in Turchia si può verificare in Italia?

In termini di danneggiamento sicuramente ce ne possono essere di simili. Come accaduto a Messina, la Marsica e in Irpinia. In termini di magnitudo e di pericolosità sismica, invece, l'Italia non ha i livelli della Turchia, nel senso che non ci aspettiamo che ci possano essere eventi di magnitudo 7.8. Il più grosso terremoto sinora registrato è stato di 7.3 nel 1693 in Sicilia. Il nostro Paese ha in larga parte una pericolosità sismica significativa e quindi non è un problema da sottovalutare, soprattutto perché ha un edificato troppo vulnerabile. Quindi il danneggiamento che potrebbe derivare da eventi sismici di magnitudo inferiore sarebbe comunque estremamente drammatico. Il rischio è il combinato della pericolosità sismica, della vulnerabilità degli edifici e dell'esposizione, ovvero di quanti abitanti abitano e di quanti edifici ci sono in una determinata area. 

 

Quando si potrebbe verificare?

In questi giorni c'è questa sequenza di terremoti vicino Siena che è di tipo trascorrente. Per fortuna stiamo parlando di magnitudo più piccole. È simile il tipo di meccanismo, ovvero il movimento trascorrrente, ma non è una trascorrenza tra due placche, come il caso della Turchia.

 

Quali sono le zone a rischio? 

Ci sono altre zone trascorrrenti in Italia, come il Gargano e appunto Siena, ma non ci aspettiamo possano generare terremoti come quello della Turchia. Abbiamo però anche noi le nostre placche, quella adriatica che scende sotto l'Appennino e la stessa che si accavvalla sulla placca europea. Ma le velocità tra le placche da noi sono più lente e quindi c'è un accumulo di energia inferiore. Perciò i terremoti sono meno forti.

 

C'è il pericolo di un terremoto a Roma?

Il rischio sismico a Roma è sottovalutato, ci sono parti del Colosseo che sono crollate per un terremoto. La Capitale può avere sismi importanti, solo che avvengono raramente. Ci sono stati a Est di Roma terremoti storici anche di magnitudo superiore a 5. Roma si trova in una zona sismica, anche se minore della dorsale appenninica. Il 26 Settembre 1997 c'è stato a Colfiorito un terremoto di 6.0: quello che è stato in passato ritornerà. 

 

Gli animali possono avvertirci prima? 

Gli animali registrano le onde P, che sono le prime che arrivano. Ma dal momento in cui si manifestano a quello in cui propagano le onde S, che sono quelle più ampie e dannose, passano pochi secondi se stiamo vicini alle zone epicentrali.

 

Cosa possiamo fare?

C'è bisogno della cultura della prevenzione. Chiedersi se la propria casa può resistere al terremoto, interrogando l'ingegnere che l'ha costruita. E verificare quindi la vulnerabilità dell'edificio.

 

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Il Mattino