Terremoto Marche, il sismologo Meletti: «Ecco perché non ha fatto danni. Ci aspettano altri episodi, ma più deboli»

Il sisma è stato sentito in tutta la dorsale adriatica, dalla Puglia a Trieste e poi in Croazia, a Roma e Milano

Un terremoto, quello avvenuto ieri mattina a 30 chilometri dalle coste marchigiane, che è stato sentito in tutta la dorsale adriatica, dalla Puglia a Trieste e poi in...

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Un terremoto, quello avvenuto ieri mattina a 30 chilometri dalle coste marchigiane, che è stato sentito in tutta la dorsale adriatica, dalla Puglia a Trieste e poi in Croazia, a Roma e Milano. Come è possibile un fenomeno del genere lo spiega il sismologo dell’Istituto di Geofisica e Vulcanologia Carlo Meletti.

Com’è possibile che non ci siano stati gravi danni?
«Il fatto che sia avvenuto in mare ha contribuito. Se invece fosse avvento sulla terra ci sarebbero stati molti danni e probabilmente anche vittime. Questo terremoto è diverso da quelli appenninici degli ultimi anni. In quei casi la crosta si allarga e si crea una lacerazione. In questo caso avviene una compressione della costa che si scontra con la placca adriatica. Meccanismo come quello dei terremoti dell’Emilia Romagna».

Cosa ci dobbiamo aspettare nei prossimi giorni?
«Sicuramente registreremo una sequenza di scosse via via in diminuzione».

Nel 2012, in Emilia Romagna, dopo 9 giorni si verificò un secondo terremoto molto forte: potrebbe accadere anche qui? 
«In quel caso il secondo avvenne in un pezzo di faglia contiguo e potrebbe essere stato provocato dal primo. In questo caso non possiamo escluderlo ma non abbiamo informazioni».

Come si spiega il fatto che sia sentito a così tanta distanza mentre altri, anche più devastanti no?
«Noi pensiamo che sia una caratteristica della placca adriatica che ha capacità di trasferire le onde a grande distanza». 
 

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Il Mattino