«Perché? Perché il terremoto? Perché gli incidenti? Perché la sofferenza? E' il mistero del progetto di Dio per la vita eterna. Sia fatta la...
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«E' una grande sofferenza celebrare oggi queste esequie.
Non sono mancati carabinieri e finanzieri. Marco aveva un sogno: diventare uno chef, aveva studiato con impegno all'istituto alberghiero e stava facendo uno stage nel ristorante di un hotel a Ferentino. Era in vacanza con alcuni amici ad Amatrice, dai nonni paterni e sarebbe andato via tra pochi giorni, dopo la festa degli spaghetti all'amatriciana. Invece il sisma ha spezzato la sua giovane vita. Il feretro ha lasciato la chiesa abbracciato da due ali di agenti schierati in picchetto d'onore, salutato da un lungo applauso.
La preghiera a San Michele Arcangelo, protettore della polizia, questo venerdì mattina, lo ha accompagnato nel suo ultimo viaggio verso il cimitero di Perugia. «Vorrei che Marco fosse ricordato come un ragazzo buono, amato da tutti», ha detto papà Filippo, stretto tra gli amici e colleghi. All'ingresso della navata principale un piccolo scrigno per la raccolta di fondi in favore dei terremotati "in ricordo di Marco". Dolore e compostezza, lacrime e speranza. Sabato un altro funerale, quello di Ezio Tulli, 43enne ispettore di polizia di Nettuno, morto ad Amatrice insieme ai suoi due figli. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino