I racconti dei volontari: che strazio quel bambino avvolto in un lenzuolo

Volontari CRI all'opera
Numerosi volontari si sono immediatamente mobilitati, appresa la notizia del terremoto. Tra i primi, alcuni sono arrivati alle prime luci dell'alba, direttamente da Spoltore...

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Numerosi volontari si sono immediatamente mobilitati, appresa la notizia del terremoto. Tra i primi, alcuni sono arrivati alle prime luci dell'alba, direttamente da Spoltore (Pescara,) per soccorrere le popolazioni di Accumoli e Amatrice, con le cinque ambulanze del gruppo della Croce Rossa. Secondo gli operatori del centro del pescarese «ne abbiamo trasportati a decine dai luoghi dei crolli all'obitorio e ci siamo resi conto che erano quasi tutti morti sul colpo. Per soffocamento e schiacciamento. Abbiamo usato il saturimetro per capire se c'era respiro o fibrillazione cardiaca, ma non c'erano risposte».


Le tre ambulanze del gruppo di Spoltore erano tra quelle in prima fila nella zona rossa, vicino alla chiesa di San Francesco, e nel tardo pomeriggio sono hanno trasportato le due salme di via Roma all'obitorio, in attesa dello scavo dell'Hotel Roma.



 «Porterò con me per tutta la vita l'immagine di quel carabiniere che mi porge delicatamente dentro a un lenzuolo bianco il cadavere di un bambino e che mi dice 'Mi raccomando, trattalo benè». È il racconto di uno degli operatori, in servizio di spola tra la zona rossa e l'obitorio.

Il gruppo di Spoltore è quello che probabilmente ha recuperato e composto più salme nella zona sud di Amatrice: «Solo il primo giorno - continua l'operatore - ne avremo trasportate forse più di una sessantina». «In tutta questa tragedia ho visto l'Italia migliore, nessuna differenza tra tutte le divise, una delicatezza assoluta nei rapporti umani. Ad un certo punto i vigili del fuoco hanno estratto i corpi di una madre e di un bambino, la madre era sulla nostra barella dentro l'ambulanza e il vigile del fuoco nel porgermi il figlio mi ha detto '"per favore mettili insieme"».



Il nucleo delle cinque ambulanze di Spoltore è rientrato ieri sera in paese: «Sui loro volti ho visto solo un grande dolore, la stanchezza era in secondo piano, poi dopo tre giorni senza mangiare e dormire so che sono crollati tutti», ha detto il responsabile Cri di Spoltore, Pierluigi Puglisi Leggi l'articolo completo su
Il Mattino