Terremoto al largo di Cefalù di 4.3: paura tra i turisti (anche a Palermo), ma nessun danno

Terremoto al largo di Cefalù di 4.3: paura tra i turisti (anche a Palermo), ma nessun danno
Paura per una scossa di terremoto avvertita all'alba anche nel centro di Palermo. Una scossa seguita da almeno quattro susseguitesi nel corso della mattinata....

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Paura per una scossa di terremoto avvertita all'alba anche nel centro di Palermo. Una scossa seguita da almeno quattro susseguitesi nel corso della mattinata. L'epicentro del terremoto, alimentato da una lunga sequenza sismica, sono state contate quindici scosse, in corso da due giorni, è stato individuato dai tecnici dell'Ingv in mare aperto a 14 chilometri da Cefalù e a una profondità di sei chilometri.

Gli strumenti hanno registrato varie scosse a partire dalle 13:42 di lunedì. La più forte, di magnitudo 4.3, è stata avvertita stamane alle 6:14, seguita da due più lievi alle 6:23 e alle 6:39, in un'ampia fascia della costa tirrenica che va da Tusa fino a Palermo passando per Campofelice di Roccella, Lascari e Termini Imerese. La scossa di oggi, avvertita distintamente dalla popolazione, sopratutto nei centri delle Madonie, è stata preceduta da altri due eventi sismici di intensità minore, alle ore 5.23 e alle 5.39, di magnitudo 2.0.

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Terremoto, paura a Cefalù

La scossa più intensa ha suscitato allarme e paura anche in alcuni centri delle Basse Madonie come Gratteri, Pollina e Isnello. Molte chiamate ai vigili del fuoco non per segnalazioni di danni o richieste di soccorso, ma solo per richieste di informazioni. Tanti squilli anche al cellulare del sindaco di Cefalù, Rosario Lapunzina, che racconta: «Ho avvertito in camera da letto un forte tremore. Due o tre colpi secchi e poi il rumore prodotto dall'armadio che ballava».

La scossa è stata percepita nella sua intensità soprattutto a Campofelice di Roccella, Lascari e Gratteri. Ma segnalazioni sono arrivate da diversi centri delle Madonie (Isnello, Pollina e Castelbuono) e dai paesi vicini come Tusa sul versante orientale e Termini Imerese su quello occidentale. 

Nessun danno

Nessun danno, a parte l'ansia che ha accomunato le popolazioni interessate. Le testimonianze descrivono tutte le stesse scene e le stesse reazioni come i momenti di preoccupazione che si sono vissuti in alcuni quartieri di Palermo e soprattutto nei piani più alti. Nel corso della giornata ci sono state altre scosse di «compressione», come le qualificano i sismologi. Sono state lievi e quasi sempre impercettibili tranne quella che ha toccato magnitudo 3.7 con una profondità di 11 chilometri. Erano le 13:16.

Il sindaco Lapunzina ha avvertito anche questa: con alcuni collaboratori si trovava in quel momento nel suo studio a palazzo di città, impegnato a raccogliere informazioni sugli effetti del terremoto. La memoria di molti è andata subito alla sequenza sismica registrata in quest'area il 6 e il 27 settembre 2002.

I più gravi terremoti della zona

Bisogna andare molto indietro nel tempo per ritrovare altri terremoti di una certa entità. Due quelli più gravi registrati dalle cronache del tempo l'11 settembre 1906 e il 5 marzo 1823. I sismologi conoscono bene le caratteristiche geofisiche di questa fascia e le dinamiche dei movimenti tellurici prodotti.

«In questa area - dice Mario Mattina geofisico dell'Ingv di Catania - si possono verificare casi di compressione con sismicità rilevante. A provocare le scosse è la placca africana che spinge, comprimendola, quella europea. Ma per avere un'idea ancora più precisa dei meccanismi che si sono attivati bisogna approfondire i dati sismici raccolti».

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Il Mattino