Terrorismo, blitz della polizia contro Al Qaeda: tra gli arrestati imprenditore cantieri G8

Terrorismo, blitz della polizia contro Al Qaeda: tra gli arrestati imprenditore cantieri G8
Sono 9 dei 20 destinatari di ordinanza di custodia cautelare in carcere gli arrestati dalla polizia nell'ambito dell'operazione che ha smantellato una organizzazione...

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Sono 9 dei 20 destinatari di ordinanza di custodia cautelare in carcere gli arrestati dalla polizia nell'ambito dell'operazione che ha smantellato una organizzazione qaedista di pakistani e afghani in sette province d'Italia.




In manette sono finiti Imitias Khan, nato nel 1975 a Swabi (Pakistan), Sultan Wali Khan, nato nel 1976 a Peshawar (Pakistan), Siddique Muhammad, nato a Swabi (Pakistan) nel 1978 arrestati ad Olbia, Niaz Mir nato nel 1974 aTordjer (Pakistan ), arrestato a Roma, Yahya Khan Ridi, nato nel 1978 a Laghman (Afghanistan), arrestato a Foggia, Ul Haq Zaher nato a Mardan in Pakistan nel 1963 e arrestato a Sora (Fr), Hafiz Muhammad Zulkifal nato nel 1972 a Swabi (pakistan) e arrestato a Verdellino (Bg), Zubair Shah (1976, Pakistan ) e Sher Ghani, nato nel 1958 a Swabi arrestati a Civitanova Marche (Mc). Sono in corso le ricerche di altri 11 soggetti.



Le accuse. Su di loro pendono le accuse, a vario titolo, di strage, associazione a delinquere con finalità di terrorismo, associazione a delinquere finalizzata alla commissione di delitti volti a favorire l'illegale ingresso e soggiorno in Italia di cittadini extracomunitari. L'organizzazione, con diverse complicità, arrivava a prendere circa 6mila euro per ogni extracomunitario fatto entrare illegalmente nello Stato italiano, soldi con i quali venivano finanziate le attività terroristiche in Pakistan.




L'imam di Olbia. Il capo della comunità islamica di Olbia, Khan Sultan Wali, arrestato ieri mentre si imbarcava da Olbia per Civitavecchia, considerato elemento di spicco della cellula terroristica sgominata dalla Polizia, aveva creato una società che lavorava all'interno del cantiere del G8 a La Maddalena.



Il talebano. Con lui lavorava anche un talebano che aveva addirittura protezione come rifugiato politico. Lo hanno riferito gli inquirenti nel corso della conferenza stampa in Procura a Cagliari.



Civitanova Marche. I due pachistani, uno di 56 anni, naturalizzato italiano, e l'altro di 39 anni, sono stati arrestati all'alba di oggi nelle rispettive abitazioni di Civitanova Marche. Sono accusati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento e allo sfruttamento dell'immigrazione clandestina, aggravata dalla transnazionalità: secondo la Dda di Cagliari avrebbero favorito l'ingresso illegale in Italia di cittadini stranieri, soprattutto pachistani. Entrambi, stando a quanto si è appreso, vivevano con i proventi di questa attività illegale, e avevano da poco rimandato in patria le famiglie. Nessuno dei due ha precedenti penali. Sequestrati documenti cartacei, pc, file e altro materiale: ad una prima evidenza non ci sono immagini o scritti immediatamente riconducibili ad al Qaida o ad altre formazioni terroristiche di matrice islamista.



Prato. Un cittadino pachistano, 27 anni, residente a Prato, è stato espulso. Il giovane sarebbe stato in contatto, tramite internet, con gruppi legati alla Jihad e sarebbe stato interessato al reclutamento nelle fazioni estremiste. Il giovane si trova già a Karachi, in Pakistan. Il cittadino straniero, con regolare permesso di soggiorno in Italia, abitava a Prato con la sua famiglia di origine, quest'ultima ben integrata. Il 27enne, celibe, lavorava come facchino in una cooperativa di Calenzano. L'uomo frequentava la moschea vicino alla sua abitazione.






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Il Mattino