Madre e figlio torturano e incatenano un bimbo di 11 anni: lui riesce a scappare e si salva

Peggy Hamilton e Randall Hamilton
COLUMBIA TOWNSHIP - Lo hanno trovato, spaesato e impaurito, sulla County Road 380 a Columbia Township, nel Michigan....

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COLUMBIA TOWNSHIP - Lo hanno trovato, spaesato e impaurito, sulla County Road 380 a Columbia Township, nel Michigan. Fuggiva via dall'orrore che era la sua vita, la sua famiglia.



Lui, 11 anni, aveva già messo oltre tre chilometri tra lui e la casa a South Haven dove viveva con il compagno della mamma Randall Hamilton, 28 anni, e la madre dell'uomo, Peggy Hamilton, 46, entrambi accusati di averlo picchiato e incatenato.







Quando alle 2 del mattino il piccolo è stato ritrovato in un fossato sul bordo della strada da Bobby McCaig, un automobilista, era terrorizzato. «Mi sono fermato e gli ho chiesto cosa stava succedendo – ha raccontato l'uomo - ho notato che zoppicava. Mi ha detto dove abitava e gli ho detto che stavo per andare a prendere sua mamma: ha iniziato a dare di matto».



Il bimbo ha iniziato a raccontare che aveva paura di tornare a casa perché veniva picchiato e raramente gli davano da mangiare. «Randall mi tiene spesso incatenato a terra» ha continuato il bambino. A quel punto l'uomo lo ha portato alla polizia. Gli agenti hanno notato che il piccolo era malnutrito e aveva lividi sul corpo. Quando gli investigatori sono andati a casa hanno trovato le fascette metalliche con cui tenevano legato il piccolo e i chiodi per tenerlo fermo al pavimento. «Sono stati modellati intorno ai polsi del bambino» ha dichiarato un portavoce della polizia. A casa c'era anche il fratellino di 2 anni della vittima. Adesso entrambi sono stati affidati ai servizi di protezione dell'infanzia. Secondo il The Herald-Palladium, Randall, e non la madre, avrebbe la custodia legale dei due bambini.



I due aggressori , invece, sono detenuti al carcere di Van Buren County con una cauzione di mille dollari a testa. I familiari tuttavia difendono gli incriminati dicendo che il bambino si mette spesso nei guai ed è un bugiardo. «Una volta ha raccontato che le catene gli avevano provocato lesioni ai polsi e alle gambe. Ha raccontato che sanguinava ma niente di tutto questo è mai successo» ha raccontato Randy, il fratello gemello di Randall. Non è d'accordo l'ufficio dello sceriffo: secondo gli investigatori le lesioni del bimbo sono coerenti con gli abusi descritti. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino