Il cane ferito vagava da giorni con un dardo, probabilmente di balestra, infilato in una narice, impossibilitato ad alimentarsi e in preda al terrore per il gesto compiuto da...
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Alcuni cittadini l'hanno avvistato nel comune di Paceco (Trapani), in prossimità del lago, e segnalato alle guardie zoofile Oipa Trapani che hanno dato il via ad una corsa contro il tempo per trovare il cane randagio vivo.
L'avvistamento. Dopo un primo avvistamento e la fuga dell'animale verso la campagna, le guardie sono rimaste sulle sue tracce per due giorni pattugliando senza interruzione la zona con quindici volontari. Finalmente un ulteriore avvistamento dopo tre giorni ha permesso di individuarlo e seguirlo fino ad accerchiarlo e bloccarlo.
La corsa in clinica. La corsa in clinica veterinaria e la radiografia hanno permesso di appurare che la freccia era penetrata nel muso passando per la narice sinistra fino a raggiungere il tessuto molle in prossimità dell'orecchio, fermandosi ad un centimetro dal cervelletto.
«Avevamo paura che morisse». L'ultimo bollettino veterinario attesta una ripresa, anche se la prognosi è di dieci giorni. «Sono state giornate drammatiche perché temevamo di non trovarlo in tempo e rinvenire solo un corpo senza vita. Lo sforzo e la determinazione di tutti i volontari che hanno partecipato alla ricerca ha fatto la differenza, ecco perché quando finalmente siamo riusciti a prenderlo abbiamo festeggiato.
Ora lo chiameranno Freccia. Eravamo stremati, ma felici - spiega Danilo Catania, coordinatore guardie zoofile Oipa Trapani - Ora stiamo raccogliendo informazioni per chiarire la dinamica dell'accaduto e indagheremo per individuare l'autore di un gesto tanto crudele. Ringraziamo tutti coloro che ci hanno segnalato la presenza di Freccia, non mostrandosi indifferenti di fronte al destino di un cane randagio, permettendoci di salvarlo». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino