Gabriele da due anni in lista per un trapianto: il suo cuore non ha retto, morto a 15 anni

Era ricoverato al Sant'Orsola di Bologna per complicazioni al cuore. La sua passione era la cucina, da grande avrebbe voluto diventare uno chef

Gabriele, 15 anni, morto per un problema al cuore. Il papà: «Da due anni era in lista per un trapianto»
Gabriele amava giocare a calcio, un sogno comune a tanti 15enni come lui, ma da grande avrebbe voluto lavorare come cuoco, motivo per cui frequentava il Convitto Corso a...

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Gabriele amava giocare a calcio, un sogno comune a tanti 15enni come lui, ma da grande avrebbe voluto lavorare come cuoco, motivo per cui frequentava il Convitto Corso a Correggio, in provincia di Reggio Emilia. Ma Gabriele Persiano è nato con un problema al cuore, che nonostante la giovane età, non ha retto e domenica scorsa il giovane si è spento all’ospedale Sant’Orsola di Bologna, dov’era ricoverato da quasi due mesi, dopo essersi sottoposto ad un intervento chirurgico. 

Gabriele, che dal Salento, insieme alla sua famiglia, papà Salvatore e mamma Silvia, si era trasferito a Bagnolo in Piano, stava aspettando il dono di un cuore che gli permettesse di vivere una vita tranquilla; aspettava il trapianto da due anni, ma quel cuore non è arrivato in tempo e le ultime complicazioni sorte non gli hanno lasciato scampo. Affranta dal dolore la famiglia di Gabriele, non solo i genitori, ma i nonni, i cugini, i tanti amici ed anche lo staff della Cardiochirurgia pediatrica dell’ospedale Sant’Orsola che ha fatto di tutto, per curare il cuore malato di Gabriele. 

«Gabriele era ricoverato da fine novembre. A inizio gennaio era stato sottoposto a intervento chirurgico al cuore per cercare di far fronte a un aggravamento delle sue condizioni. Il prof. Gaetano Gargiulo, che lo aveva operato già pochi giorni dopo la nascita, ha condotto pure l’ultima operazione, nell’estremo tentativo di salvarlo. Ma ogni sforzo è stato inutile» le parole piene di dolore di Salvatore Persiano, raccolte da Il Resto del Carlino. 

Gabriele da grande avrebbe voluto lavorare in un ristorante, la cucina, infatti, era la sua passione sin da piccolo. «Ha una zia che in Salento, la nostra terra d’origine, gestisce un ristorante. Gabriele si era subito appassionato alla cucina. Voleva diventare uno chef», confida ancora il papà, affranto da un dolore che non si può colmare. 

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Il Mattino