La vendetta con dozzine di coltellate. Così la 19enne Kristina, insieme ad Angelina e Maria, di 18 e 17 anni, avrebbero ucciso il padre a Mosca. Le tre sorelle si...
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Kristina ha detto alla polizia: «Lo odiavamo e volevamo che sparisse o non averlo mai conosciuto». Le sorelle hanno affermato che nel giorno dell'omicidio il padre, ritenuto un eroinomane legato al mondo criminale e definito da amici e vicini come un 'tiranno', le aveva minacciate con un coltello nel loro appartamento vicino all'autostrada Altufievskoe, a Mosca. A quel punto una delle sorelle aveva afferrato il coltello e aveva iniziato a pugnalarlo, insieme alle altre due. L'uomo ha tentato di fuggire dall'appartamento ma è stato inseguito e accoltellato ancora fino a quando non è morto vicino all'ascensore.
Amici e vicini hanno affermato che la madre delle ragazze aveva lasciato l'uomo a causa dei suoi abusi, mentre un figlio, ora studente dell'Università di Mosca, era stato buttato fuori di casa dal padre. Un amico di famiglia ha ammesso di sapere che almeno una delle ragazze era stata abusata sessualmente. E ha aggiunto: «Le picchiava sempre». I corpi delle «ragazze erano coperti di lividi e graffi, ma Mikhail non era uno sciocco, le colpiva in modo che gli abiti coprissero i segni».
Una delle sorelle ha riferito ai media di avere le prove di come il padre l'abbia costretta a compiere atti sessuali su di lui. «La ragazza ha cercato poi di suicidarsi. Dopo l'attacco sessuale, ha preso molte pillole ma è stata salvata dai medici. Il padre ha persuaso i medici che non si trattava di un tentativo di suicidio ma solo di un errore», riferisce ancora il 'Mail online'. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino