TRIESTE - Scoppia la polemica sul "Gioco del rispetto - Pari e dispari" sostenuto dal Comune al fine di favorire il rispetto tra i generi. Quarantacinque le strutture che hanno...
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Ad un gruppo di genitori, però, questo gioco non piace affatto in quanto prevede una serie di attività per cui i bambini possono esplorare i corpi dei loro compagni, ascoltare il battito del cuore a vicenda o il respiro. Ma non è tanto questo a far strabuzzare gli occhi ad alcune mamme e ad alcuni papà quanto la possibilità data ai bimbi di nominare i genitali maschili e femminili, sempre nell'ottica di riconoscere le differenze fisiche che li contraddistinguono, e di travestirsi indossando vestiti diversi dal loro genere di appartenenza e giocare così abbigliati.
Ne dà notizia il quotidiano locale. Ad intervenire per rassicurare i famigliari è il vicesindaco Fabiana Martini che parla di "preoccupazioni infondate" e di una "autorizzazione scritta". Il vicesindaco fa notare che i genitori erano al corrente del progetto e che sono state fatte tutte le necessarie riunioni informative. «Il “Gioco del rispetto” - precisa - non affronta né i temi della sessualità, né quelli dell’affettività. Tra le proposte di gioco non ce n’è nessuna che riguardi l’educazione sessuale, né si toccano i temi dell’omosessualità. Qualsiasi tentativo di attribuire malizia a questa proposta è fuori luogo». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino