«Oggi cancello l'accordo unilaterale siglato da Barack Obama con Cuba». Donald Trump parla a Miami, in un teatro di Little Havana simbolo degli esiliati in fuga...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Dietro il pesante affondo contro il governo cubano si nasconde dunque tutta la difficoltà di Trump nel rovesciare davvero la strategia di chi lo ha preceduto. Anche perché troppi sono gli interessi finanziari ed economici dietro al riavvicinamento tra Cuba e Stati Uniti. «Il nostro obiettivo è una Cuba libera, per questo chiediamo al più presto elezioni libere», tuona il presidente americano, che vuole marcare con forza una differenza di approccio rispetto ad Obama. Un Obama che per Trump ha ignorato «gli abusi sul fronte dei diritti umani» che il regime dei Castro ha compiuto nei confronti del proprio popolo. «Noi non staremo in silenzio», ha assicurato il presidente americano, lanciando un appello per la liberazione dei prigionieri politici e un monito per fermare una volta per tutte l'incarcerazione di persone innocenti. Seguendo uno schema già visto in altre situazioni, Trump invoca dunque la rinegoziazione di un nuovo accordo «più giusto e più equo».
Intanto firma un decreto in cui sono indicati gli obiettivi della nuova strategia verso Cuba, che per l'amministrazione Usa sono imprescindibili: «Rafforzare il rispetto delle leggi americane, soprattutto quelle che regolano l'embargo e il divieto sul turismo, ritenere il regime cubano responsabile per l'oppressione e gli abusi dei diritti umani ignorati da Obama, gettare le basi per dare più potere ai cubani sviluppando una maggiore libertà economica e politica».
Il Mattino