ll direttore dell'Fbi James Comey ha confermato l'esistenza di un'indagine dell'Fbi sui presunti legami tra la campagna di Donald Trump e la Russia nel corso delle...
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È la prima volta che l' Fbi conferma ufficialmente e pubblicamente l'esistenza di un'inchiesta su tentativi di interferenza da parte di Mosca sulle elezioni presidenziali in Usa, compreso potenziali contatti tra collaboratori di Trump ed esponenti del governo russo, con l'obiettivo di verificare se alcun crimine sia stato commesso.
«Gli hacker russi non hanno alterato i risultati elettorali negli 'swing states'», ha precisato Comey insieme al capo della Nsa Mike Rogers. Alla domanda del repubblicano Devin Nunes, presidente della commissione, sia Comey che Rogers hanno confermato che non ci sono prove di interferenze russe nel conteggio dei voti in Michigan, Pennsylvania, Wisconsin, Florida, North Carolina e Ohio.
Nessun individuo può ordinare che un americano venga intercettato. È una opzione che viene garantita dopo un rigoroso processo, ha confermato Comey, rispondendo circa la possibilità che l'ex presidente Barack Obama abbia ordinato di effettuare intercettazioni presso la Trump Tower durante la campagna elettorale, come scritto da Trump in un recente tweet. E poi: «Non abbiamo informazioni a sostegno» di quanto espresso nel tweet. «Abbiamo guardato molto attentamente» ha garantito Comey circa le verifiche condotte dall' Fbi circa le accuse di intercettazioni mosse da Trump ad Obama, e ha inoltre affermato che nemmeno il dipartimento di Giustizia ha trovato alcuna conferma di tale tesi. Il presidente russo Vladimir Putin preferisce avere a che fare con leader «che siano businessman, come Berlusconi per esempio, perché con loro é più facile negoziare», ha detto tra le altre cose Comey.
Nonostante la smentita del capo dell'Fbi davanti al Congresso, Trump non intende ritrattare le accuse a Obama. Lo ha dichiarato il portavoce della Casa Bianca Sean Spicer nel suo briefing quotidiano. Spicer ha inoltre rilanciato i sospetti diffusi da Trump via Twitter sui presunti rapporti tra la campagna di Hillary Clinton e i russi e sul rifiuto del comitato nazionale democratico di fare esaminare dall'Fbi i propri server hackerati. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino