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Contrariamente a qualsiasi previsione, anche di chi scrive e di chi aveva seguìto dalla Florida la riconferma del governatore Ronald DeSantis, la destra americana non molla affatto l’ex presidente, e anzi sembra prontissima a sostenerlo un’altra volta.
“Make America Great Again”…and again, insomma. “Rendere l’America grande di nuovo”…e di nuovo ancora.
E proprio dallo Stato del Sole potrebbe ripartire la rincorsa dell’arancione. Con una schiera di deputati e di senatori, che tra Miami, Tampa e Naples, suonano forte la carica per il tycoon.
A corredo del sostegno politico, il tono dei messaggi è sempre lo stesso: «Trump è l’unico in grado di invertire la rotta», «Trump è l’unico in grado di ripulire la “palude”», «Trump è l’unico in grado di fare veramente gli interessi degli Stati Uniti».
(Vern Buchanan, Byron Donalds, Matt Gaetz, Cory Mills, Anna Paulina Luna, John Rutherford e Greg Steube.
Trump, Trump, Trump.
Una sorta di ossessione che pare non voler finire. Nonostante un Russiagate, due impeachment e i recenti deliri fiscali, che hanno portato per la prima volta in assoluto nella storia di questo Paese a un capo di incriminazione penale per un ex presidente.
Un ex presidente che adesso sogna davvero di tornare, che torna ad agitare il cuore dei suoi sostenitori, che a loro volta continuano a vedere in lui e soltanto in lui l’unico paladino in grado di arginare un certo corso delle cose. Economia, immigrazione e guerra, che Joe Biden e i democratici sembrano aver già scritto in certo modo. Un modo che a mezza America non sta bene più, per ribaltare il quale pare non bastare l’aplomb istituzionale, e anagraficamente più fresco, del delfino Ronald DeSantis.
Mezza America vuole di nuovo l’originale.
Mezza America chiama di nuovo a gran voce: e grida Donald Trump. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino