Donald Trump stacca un assegno da 100mila dollari. Un quarto del suo stipendio di presidente, ritratto in una foto pubblicata in bella mostra su Twitter, che finisce nelle casse...
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Dell’attenzione (vera e propria ossessione) per i confini e per la patria, il tycoon non ha mai fatto mistero. Al contrario, ecco l’ennesimo capitolo nazionalista di un romanzo fiero fatto di orgoglio, di stelle e di strisce.
Una cifra evidentemente irrilevante per il colossale bilancio statunitense, ma carica di un enorme valore simbolico, specie agli occhi della cosiddetta Trump Nation.
Una manovra di facciata, secondo i suoi detrattori. Un gran bel gesto, secondo i suoi sostenitori.
Fatto che sta che Trump, sin dal giorno della sua assunzione, ha scelto di non percepire un solo centesimo dei 400mila e rotti dollari destinati all’inquilino della Casa Bianca.
Sono diverse, infatti, le sfere e le agenzie federali cui in questi due anni ha destinato quell’onorario che, considerato per l’appunto un onore, ha voluto utilizzare per indicare, spiegare e sperare di risolvere i dossier a lui più cari.
La piaga degli oppioidi e delle morti da overdose, la cura dei parchi nazionali, la ricerca nel vasto ambito di scienze e tecnologie.
Un’altra donazione ingente, meritevole di una menzione a parte, risale al gennaio scorso.
Stessa cifra, 100mila dollari, elargita a favore del National Institute on Alcohol Abuse and Alcoholism.
Non si tratta di un caso, bensì di una ferita mai rimarginata, quella del 1981.
Anno in cui la famiglia Trump perdeva, proprio per problemi di alcolismo, il giovane Fred Junior.
43 primavere, omonimo del loro padre e fratello maggiore di Donald.
Il Mattino