Si tuffa dagli scogli in vacanza e si spacca la faccia: il volto devastato a 24 anni, ricostruito in un'operazione di 4 ore

Il ragazzo, gettatosi da alcuni metri d'altezza, ha colpito con il volto una roccia che sporgeva ai margini della piccola insenatura dove si trovava

Si tuffa dagli scogli in vacanza e si spacca la faccia: il volto devastato a 24 anni ricostruito in un'operazione di 4 ore
Con un'operazione di quattro ore, l'équipe del reparto di chirurgia maxillo-facciale dell'ospedale di Treviso ha ricostruito il volto di un ragazzo bellunese di...

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Con un'operazione di quattro ore, l'équipe del reparto di chirurgia maxillo-facciale dell'ospedale di Treviso ha ricostruito il volto di un ragazzo bellunese di 24 anni, che aveva subito un trauma cranio-facciale in seguito a un tuffo dagli scogli in Croazia. Il ragazzo, gettatosi da alcuni metri d'altezza, ha colpito con il volto una roccia che sporgeva ai margini della piccola insenatura dove si trovava. Caduto in acqua, è stato soccorso e trasportato d'urgenza all'ospedale di Fiume, dove ha fatto gli accertamenti del caso.

 

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Il giovane operato al Ca' Foncello

Le prime indagini sono state mirate ad escludere danni cerebrali o del midollo spinale, esclusi i quali rimaneva l'importante trauma al volto, che presentava quasi tutte le fratture che possono incorrere nella traumatologia maxillo-facciale. Arrivato in Italia il giorno seguente all'incidente, il giovane è stato preso in cura dal personale dell'ospedale Ca' Foncello.

«Il paziente aveva riportato un grave fracasso facciale - spiega Luca Guarda Nardini, direttore dell'Unità operativa di Chirurgia maxillo facciale -. Significa che dalla fronte al mento tutte le componenti ossee del volto erano fratturate, molte in maniera frammentata. Siamo stati in grado di operare il paziente evitando anche una tracheotomia, che inizialmente sembrava indispensabile. La procedura chirurgica è durata oltre quattro ore e si è provveduto a riallineare e a stabilizzare tutti i frammenti ossei scomposti e fratturati mediante l'utilizzo di mini-placche e viti in titanio, che il paziente potrà lasciare in sede per tutta la vita poiché biocompatibile».

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Il Mattino