Tumore della prostata: l’Asl Napoli 1 Centro sviluppa nuove tecnologie per la diagnosi

Tumore della prostata: l’Asl Napoli 1 Centro sviluppa nuove tecnologie per la diagnosi
Una metodica di ultima generazione entra in servizio all’Urologia del Presidio Sanitario Intermedio Napoli Est di Barra nella responsabilità del dottor Franco...

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Una metodica di ultima generazione entra in servizio all’Urologia del Presidio Sanitario Intermedio Napoli Est di Barra nella responsabilità del dottor Franco Franzese. La procedura, conosciuta in medicina come Fusion Biopsy, rappresenta la nuova frontiera nella diagnosi, e quindi nella lotta, del tumore della prostata. Grazie ad una sovrapposizione delle immagini della risonanza magnetica multiparametrica con quelle dell’ecografia, l’urologo ha la possibilità di effettuare il prelievo nella lesione, centrando le zone sospette per processi tumorali.

Tra i vantaggi di questa procedura innovativa c’è sicuramente il fatto di essere meno invasiva rispetto alle biopsie ecoguidate tradizionali. Grazie a questa procedura sono infatti necessari meno prelievi di tessuto prostatico e, di conseguenza, si ha una riduzione delle complicanze post-biopsia. Ancora, aumenta la possibilità di identificare neoplasie clinicamente significative, e le stesse sono definite meglio nella loro estensione. In questo modo i clinici possono determinare la tipologia di trattamento più consona.

Un’arma in più, quindi, grazie alla quale affrontare un nemico insidioso della salute degli uomini. Basti pensare che circa il 30% degli ultracinquantenni e l’80% degli ultraottantenni vengono colpiti in Italia dal tumore della prostata. Una neoplasia che fa registrare ogni anno 45mila nuovi casi, arrivando ad essere classificata come la terza causa di morte. «Dati che confermano quanto sia fondamentale da parte delle strutture sanitarie adottare strumenti di prevenzione efficaci ed affidarsi a specialisti di provata esperienza», commenta il direttore generale Ciro Verdoliva

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Il Mattino