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Il cancro è sempre più una malattia curabile ma l’incidenza e anche la mortalità non accennano a diminuire in Italia e in Europa e anzi, dopo l’emergenza pandemica e il conseguente calo delle attività di screening e prevenzione dovute al Covid, si registra un aumento dei casi e diagnosi formulate in stadi più avanzati di malattia che riducono le possibilità di successo delle cure.
Di tutto ciò è complice anche una non adeguata comunicazione degli specialisti oncologi con la popolazione a rischio. Sul fornte dei tunori genito urinari (prostata, rene e vescica) si contabo 1 milioni di casi in Italia di cui 100 mila in Campania. Fondamentale la prevenzione, gli screening e l'accesso alle nuove cure. Ad accendere i fari sul ruolo della leva della comunicazione nelle patologie oncologiche che colpiscono prostata, rene e vescica è "Onconnect", appuntamento scientifico in programma a Napoli il 18 e il 19 aprile all’Hotel Royal Continental a cui partecipano i maggiori clinici in Italia.
«Il mondo dell’oncologia genito-urinaria, nello specifico quello che si occupa delle lesioni di prostata, rene e vescica, negli ultimi anni ha visto dei cambiamenti radicali grazie a nuovi approcci di cura più efficaci – avverte Luigi Formisano responsabile scientifico dell’evento napoletano, giovane professore di Oncologia Medica all’ Università Federico II di Napoli - i nuovi percorsi diagnostici e le nuove terapie hanno permesso un miglioramento degli esiti trasformando la prognosi della malattia e, di conseguenza, l’esperienza dei pazienti nella gestione della malattia ma parallelamente è cambiato il mondo intorno a noi. La tecnologia e i social media hanno modificato radicalmente e per sempre il nostro modo di rapportarci agli altri.
Da qui l’esigenza di accendere i riflettori sull’importanza di comunicare in modo adeguato in uno scenario sempre più complesso, in cui si moltiplicano le fake news e si riduce il tempo per la relazione medico-paziente. «Oggi questi aspetti rappresentano una difficoltà rilevante nella pratica clinica – aggiunge Formisano - la comunicazione in oncologia non è infatti centrale solo nel rapporto con il paziente ma anche nella relazione tra pari e nell’utilizzo dei nuovi media a disposizione della comunità scientifica».
ONCOnnectdunque si profila come un momento di formazione per gli oncologi che si occupano di tumori genito-urinari ed è pensato per fare il punto sulle nuove cure ma anche sulle sfide relative alla comunicazione per fornire risposte concrete e pratiche ai principali bisogni dei pazienti e della popolazione puntando sugli strumenti dell’intelligenza emotiva nel rapporto medico-paziente, nell’uso dei social media, passando per la comunicazione peer to peer. Il nuovo profilo di pazienti alla luce dei successi della ricerca, la comunicazione efficace medico-paziente nei tumori genito-urinari, casi clinici interattivi, la comunicazione tra pari e con le istituzioni, le fake news e la comunicazione con i media tradizionali, il contrasto alla disinformazione sui social. E poi ancora la gestione del paziente con tumore metastatico al rene, gli scenari clinici nel tumore della prostata, l’approccio comunicativo nei nuovi trattamenti disponibili e la cronicizzazione della malattia, la realtà clinica del tumore alla vescica e le possibilità di cura sono i temi su cui si snoda l’evento scientifico napoletano concepito in maniera innovativa e in cui grandi esperti in varie aree della comunicazione si alterneranno sul palco e in cui i clinici avranno modo di esercitarsi da protagonisti in vari scenari della pratica clinica e di affinare le proprie capacità anche nella comunicazione col paziente con l’obiettivo stimolare l’utilizzo di strumenti più efficaci per entrare più velocemente in sintonia con i pazienti, nel percorso clinico-terapeutico dei pazienti.
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Il Mattino