VENEZIA - L’occhio nero, i denti rotti, le fratture al volto. Gunther Van Eyck porta sul corpo i segni del pestaggio subito lunedì pomeriggio, in campo San Zulian, dal...
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Tutto comincia lunedì, quando poco dopo le 14, la coppia arriva in albergo, esce e decide di andare al ristorante. L’origine è un’ordinazione sbagliata: la signora vorrebbe una bistecca in salsa bernese, ne arriva una al pepe. «Il cameriere riconosce l’errore e la porta via per cambiarla - continua Van Eyck - Dopo dieci minuti, però, ci arriva la stessa bistecca, ripulita, con un’altra salsa sopra, che non è la bernese. Una salsa cattiva, amara... Mia moglie non riesce a mangiarla. A quel punto chiediamo il conto e per la bistecca ci chiedono 28 euro. Ribatto che non è corretto. Che quella non era una bistecca alla bernese. Il cameriere mi risponde che a Venezia quella è la bernese. Io ribatto che la bernese è uguale dappertutto, come il cappuccino. A quel punto interviene un uomo, immagino il proprietario, che mi guarda male. "Zitto, abbassa la voce nel mio ristorante", mi dice. Io rispondo che sono il cliente. E lui: "Tu non sai chi sono io. Sono albanese. E posso tagliarti la gola" mi dice facendo il gesto con la mano. Poi mi tira un pugno violento all’occhio. Cado a terra, fuori. Arrivano gli altri, mi colpiscono con pugni calci. Non so quanti erano, non so quanto è durato...». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino