La scelta del couchsurfing era arrivata dopo l’ostello. Con un divano letto, messo a disposizione tramite l’applicazione online da chi ha voglia di ricevere ospiti,...
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Gli abusi mercoledì sera. Il padrone di casa aveva ricevuto con allegria i tre ragazzi. «Oggi giornata al mare. Vi accompagnerò io, il mare di Roma è stupendo», li ha allettati con il bagno e la tintarella a Ostia. La sera, un nuovo invito. «Cenerete qui», li invita sfoderando subito una spaghettata. «Siamo romani, ci teniamo alla cortesia». Durante la cena poi versa a più riprese alcolici nei bicchieri dei tre giovani. Loro non avvertono subito il senso di stordimento. Ma poi piombano a dormire nei rispettivi letti. Uno di loro si sveglierà con le mani del quarantenne addosso. Un altro racconterà di aver sognato di essere stato abusato. «Avevo la sensazione di dormire - ha spiegato ai carabinieri - ma nello stesso tempo mi sembrava di vivere un incubo reale. Non avevo nessuna forza di reagire». I tre giovani a quel punto hanno preso zaini e valigie e sono scappati, per chiedere aiuto in strada. Il primo intervento è stato dei carabinieri di piazza Dante. Non è stato difficile per i militari risalire all’abitazione del presunto maniaco: i tre avevano annotato l’indirizzo sui loro smartphone. Anche se l’uomo, evidentemente in via preventiva per allontanare da sè sospetti, si era registrato al Couchsurfing, il servizio online di scambio di ospitalità, con generalità false, in particolare con un diverso cognome.
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Il pm di turno antiviolenza, Daniela Cento, subito informata, ha disposto il fermo del quarantenne che già oggi dovrebbe essere sottoposto all’interrogatorio di garanzia. «Non era mia intenzione abusare di nessuno - avrebbe detto - Ma è vero che ho versato dei farmaci ansiolitici nei loro cocktail. Ho usato un flacone di Tranquirit», uno psicofarmaco ansiolitico, regolatore del sistema neurovegetativo, sedativo, miorilassante e anticonvulsivo.
Il Mattino