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Mentre avanza l'invasione russa dell'Ucraina, comincia a calare il sostegno dell'opinione pubblica alla guerra, e questa nuova tendenza si manifesta anche dalla televisione di Stato strettamente controllata. Era stata promessa una rapida vittoria grazie alla superiorità dell'esercito di Putin. Invece, l'offensiva del Cremlino è stata afflitta da pesanti perdite e carenze di equipaggiamento, al punto che gli esperti della tv russa contemplano pubblicamente la possibilità di cercare aiuto e assistenza da altri Stati amici, come Iran e Corea del Nord. Secondo quanto riferito in un articolo di "Daily Beast", durante la trasmissione di giovedì del programma televisivo "60 Minutes", l'esperto militare Igor Korotchenko ha suggerito che i nordcoreani potrebbero aiutare a ricostruire le regioni ucraine distrutte e unirsi ai ranghi militari russi. Questo perché i cittadini comuni sono tutt'altro che entusiasti della prospettiva di andare in guerra e morire per Putin.
NEL SALOTTO DEL CONDUTTORE FILO-PUTIN
Ovviamente ciò infastidisce i fedeli del presidente russo, a cominciare da Vladimir Solovyov, conduttore della tv di Stato encomiato pubblicamente per ben due volte da Putin per i suoi servizi a beneficio della Patria. Durante la trasmissione di giovedì del suo spettacolo, "La sera con Vladimir Solovyov", il giornalista si è lamentato: «Mi irrita che la nostra società non capisca che si sta verificando un momento di svolta. O ci alziamo, costruiamo e finiamo su un altro livello, o semplicemente cessiamo di esistere». Il suo ospite, il politologo Alexander Kamkin, era d'accordo e ha suggerito di condurre una «operazione speciale culturale» in Russia.
Lo stretto controllo del Cremlino sulle informazioni divulgate al pubblico non è riuscito però a limitare l'accesso a voci discordanti, con tensioni che sono aumentate a tal punto che lunedì, durante lo spettacolo di Solovyov, l'agente russo condannato Maria Butina ha suggerito di incarcerare i genitori i cui figli utilizzano una VPN per accedere ai media esteri, lamentandosi dello scarso coinvolgimento della generazione più giovane nella guerra di Putin: «Le persone che stanno pianificando di arruolarsi hanno principalmente la mia stessa età, alcune sono un po' più giovani.
Lo scrittore Zakhar Prilepin, ricercato dal servizio di sicurezza ucraino SBU per il suo coinvolgimento nei crimini di guerra della Russia, ha aggiunto: «Abbiamo davvero bisogno di volontari, non lo nascondiamo. Dobbiamo reintegrare il personale espulso. Nel frattempo, il tema della morte è messo a tacere. In una società motivata dal confort, non si può parlare di morte. Ci si aspetta che tutti vadano in guerra, vincano e tornino vivi. Meglio ancora, non andarci».
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Il Mattino