Venezia, Cinzia Luison uccisa a bottigliate dal marito. «Aggressione avvenuta con una violenza inaudita»

L'accusa provvisoria formulata nei confronti di Giuseppe Pitteri è di omicidio volontario

Cinzia Luison, 60 anni, uccisa a bottigliate dal marito
Era tornata da poco a casa ma davanti a se aveva trovato l'orrore. Greta, 22 anni, viveva insieme ai genitori nel comune di San Stino di Livenza (Venezia), ieri...

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Era tornata da poco a casa ma davanti a se aveva trovato l'orrore. Greta, 22 anni, viveva insieme ai genitori nel comune di San Stino di Livenza (Venezia), ieri era rientrata a casa attorno alle 14, del tutto ignara di cosa si sarebbe palesato davanti ai suoi occhi. Dopo aver aperto la porta di casa, ecco lo scenario più raccapricciante: la madre morta uccisa a bottigliate dal padre.


Totalmente sotto choc, la ragazza è fuggita sulla scale urlando aiuto. A prestarle soccorso il vicino di Michele Zuin: «Era sconvolta», ha raccontato l'uomo, residente sullo stesso pianerottolo della famiglia Pitteri da oltre vent'anni, «ho aperto la porta lasciata accostata e ho visto il corpo di Cinzia per terra» commenta Michele visibilmente scosso da quanto successo.

Ad allertare i carabinieri era stato lo stesso Giuseppe Pitteri, detto Walter, 65 anni, padre di Greta, il quale aveva telefonato al 112 poco prima che la figlia rincasasse dichiarando di aver ucciso la moglie, Cinzia Luison (60 anni). L'uomo, in visibile stato confusionale, era stato scortato in caserma dove è stato poi raggiunto dal sostituto procuratore che coordina le indagini, Carmelo Barbaro. L'esame esterno sul corpo della vittima è stato eseguito dal medico legale Antonello Cirnelli, al quale sarà delegata nei prossimi giorni l'autopsia.

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I carabinieri: «Uccisa con una violenza inaudita»

«L'aggressione subìta dalla donna è avvenuta con violenza inaudita», hanno spiegato in serata gli inquirenti sulla base dei primi accertamenti medico legali, «la testa della vittima è stata completamente sfasciata con colpi sferrati nella parte frontale, posteriore e superiore; i denti erano rotti, la mandibola fratturata. Una situazione che viene ritenuta poco compatibile con una iniziale versione, secondo la quale la donna sarebbe stata colpita con una bottiglia due-tre volte. Il tipo e la gravità delle lesioni riscontrate fa pensare a un numero di colpi ben più numeroso, sferrati probabilmente con uno o più oggetti contundenti di altro tipo. Per averne la certezza bisognerà però attendere l'esito dell'autopsia ed in particolare della Tac alla testa che verrà quasi certamente eseguita». L'accusa provvisoria formulata nei confronti di Pitteri è di omicidio volontario: l'uomo sarà prossimamente trasferito in carcere in attesa dell'interrogatorio di convalida dell'arresto.

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Il Mattino