Giovane uccisa da padre e fratello, l'amico: già liberati in Pakistan

Giovane uccisa da padre e fratello, l'amico: già liberati in Pakistan
«Dal Pakistan ci è stato detto che la vicenda è stata chiusa come morte per infarto e che il padre e il fratello di Sana sono tornati a casa». Lo ha...

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«Dal Pakistan ci è stato detto che la vicenda è stata chiusa come morte per infarto e che il padre e il fratello di Sana sono tornati a casa». Lo ha riferito un amico della 25enne di origini pakistane, Sana Cheema, residente fino ai mesi scorsi a Brescia e morta in patria dove la famiglia voleva farla sposare secondo un matrimonio combinato. «In Pakistan non c'è giustizia e tutti gli abitanti del villaggio dove vive la famiglia di Sana è convinto che i familiari siano innocenti» ha riferito l'amico della giovane, residente nello stesso quartiere a Brescia e in contatto con parenti che vivono nello stesso distretto della famiglia Cheema in Pakistan.


«In Pakistan è stata aperta un'inchiesta per capire cosa realmente sia successo». Lo ha detto Raza Asif, segretario nazionale della comunità pakistana intervenuto a Brescia, durante una manifestazione, sulla morte della 25enne Sana Cheema. «Ci sono due versioni contrastanti, c'è chi dice che è stata uccisa ma altre fonti che è morta per un malore. In 48 ore aspettiamo di avere notizie certe», e poi ha aggiunto «di certo c'è che il padre e il fratello di Sana non sono in arresto». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino