Ucraina, l'antropologo Daniels: «Così i russi rubano l'identità del popolo ucraino»

Ucraina, l'antropologo Daniels: «Così i russi rubano l'identità del popolo ucraino»
Studiosi internazionali ed esperti di tecnologia digitale hanno individuato la strategia di una banda russa specializzata nel furto di manufatti ucraini di grande valore.  ...

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Studiosi internazionali ed esperti di tecnologia digitale hanno individuato la strategia di una banda russa specializzata nel furto di manufatti ucraini di grande valore. 

No, quello che sta accadendo non è una puntata dello spinoff della serie «Money Heist» – conosciuta ai più come La casa di carta – ma uno dei tanti effetti dell’«operazione militare speciale» intrapresa da Vladimir Putin in Ucraina. 

Da un laboratorio nello Stato americano della Virginia, l’antropologo Brian Daniels e i suoi colleghi dall’inizio del conflitto hanno monitorato il saccheggio di oggetti storici e culturali.

Ciò che sorprende è lo schema adoperato dai ladri.

«Ad oggi abbiamo prove consistenti che si tratta di una strategia, messa in atto dai russi, molto mirata – spiega Daniels - con una predilezione nel rubare specifici dipinti e ornamenti che poi vengono portati in Russia».

I diversi furti sembrano avere un target ben preciso: il prezioso oro scita. Si tratta di pezzi antichi in filigrana e di grande valore, spesso raffiguranti animali. Venivano prodotti dalle tribù dell'area dell'Asia centrale e dell'Europa orientale un tempo nota come Scizia

«Questi oggetti hanno un’estetica folgorante e le denunce di furto sono così numerose che è evidente che si tratta di una strategia», ha dichiarato Daniels. 

Come riporta il canale d’informazione The Guardian, gli ucraini sono impegnati a rintracciare gli oggetti rubati attraverso i cataloghi, gli archivi e le piste a loro disposizione. 

Ma qual è il reale motivo dei furti da parte dei russi?

L’antropologo Daniels ha dichiarato che il valore economico non sembrerebbe il fattore più rilevante per i russi: alcuni studiosi credono che gli oggetti siano stati scelti e sottratti per il loro significato culturale e identitario.
«C'è la possibilità che i furti siano una strategia che mina a colpire l'identità dell'Ucraina come Paese indipendente: i russi potrebbero sottrare i tesori perché convinti che in realtà siano di loro proprietà così come pensano che lo sia anche l’Ucraina». 

Heritage in pericolo

Ciò che è chiaro a Daniels è che «i furti avvengono dopo che i curatori e i custodi dei musei sono sottosposti a minacce e interrogati». Inoltre, i tentativi russi di individuare e rubare i manufatti nascosti nelle città ucraine occupate stanno diventando sempre più frequenti dal mese di aprile.

All’inizio del conflitto in Ucraina, la direttrice del Museo di Storia Locale di Melitopol Leila Ibrahimova fece nascondere un consistente numero di reperti d’oro provenienti dall’antica Scizia. Poche settimane dopo, venne rapita e interrogata dalle truppe russe. La donna rispose con un secco ‘no’ dopo quando le fu chiesto di rivelare dove fosse l’oro scitico. 

In seguito, la curatrice Galina Andriivna Kucher fu minacciata da russi con una pistola e portata al museo di Melitopol. Sul luogo le fu richiesto di mostrare l’oro ma la donna si rifiutò di rivelare dove fosse la pregiata e storica collezione. Kucher fu poi rapita da casa sua il 30 aprile e da quel giorno i suoi movimenti non sono più rintracciabili. «Siamo sempre più preoccupati per i lavoratori dei musei e per il personale di sicurezza, soprattutto quando c’è il sospetto che operino contrabbandieri e ladri delle linee russe» - ha concluso Daniels.

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Il Mattino