OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Ancora una bambina morta a Mariupol per i bombardamenti: i russi non fanno differenza fra obbiettivi militari e civili. Kateryna Dyachenko, aveva 11 anni ed era una promettente ginnasta, come ricorda la sua allenatrice Anastasia Meshchanenkova.
Kateryna Dyachenko sognava di diventare una ginnasta di fama mondiale. E di competere per il suo Paese, l'Ucraina, alle Olimpiadi. Il suo sogno è stato infranto dall'artiglieria russa che ha raso al suolo la sua abitazione.
E' morto anche il padre mentre la madre e il fratello si sono miracolosamente salvati anche se quest'ultimo ha riportato ferite gravi.
«Non posso crederci... la nostra collega ucraina ha condiviso questa terribile tragedia. Questa creatura meravigliosamente tenera è già un angelo», ha detto la ginnasta bulgara Iliana Raeva, presidente della Federazione nazionale di ginnastica ritmica. Anche la ginnastica ritmica svizzera ha reso omaggio alla giovane star: «Riposa in pace, Katya! La giovane e bella ginnasta di Mariupol ha lasciato questo mondo troppo presto. Lei è una delle tante vittime di una guerra senza senso», scrive su Twitter.
La casa di Kateryna è crollata dopo un colpo diretto dell'artiglieria russa a Mariupol, la città bombardata quasi costantemente dal primo giorno dell'invasione militare russa. Elettricità, acqua, cibo e riscaldamento sono stati interrotti a causa dei continui bombardamenti intrappolando almeno 100mila persone. «Aveva molti sogni Katya e una vita fantastica davanti a lei. Ma non potrà mai più esibirsi di nuovo. E' morta. E' morta solo perché era sulla strada dell'esercito russo che vuole ridurre in cenere questa eroica città di Mariupol», ha scritto il giudice di gara di ginnastica ritmica, Lidia Vynogradna in un lungo post su Instagram.
«Non sarà nemmeno seppellita - continua - Nessuno potrà visitarla al cimitero. Nella mia testa c'è solo l'immagine di una bambina chiusa in una busta di plastica e seppellita in giardino. Questo è l'unico modo in cui le persone possono essere seppellite ora. È davvero immaginabile tutto ciò nel 21esimo secolo?».
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino