Ucraina, l'Oms: «Colpiti 24 centri sanitari, uccise 12 persone»

Ucraina, l'Oms: «Colpiti 24 centri sanitari, uccise 12 persone»
Ucraina, la guerra non risparmia neanche gli ospedali. L'Organizzazione mondiale della Sanità, infatti, ha reso noto che sono 24 gli ospedali o i centri sanitari...

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Ucraina, la guerra non risparmia neanche gli ospedali. L'Organizzazione mondiale della Sanità, infatti, ha reso noto che sono 24 gli ospedali o i centri sanitari colpiti sul territorio ucraino dall'inizio dell'offensiva russa.

 

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Dal 24 febbraio all'8 marzo, secondo l'Oms, sono state uccise 12 persone (tra pazienti e personale sanitario) e ferite altre 17. In Ucraina «ci sono un migliaio di strutture sanitarie di diversa misura», policlinici, ospedali o altre entità, «sulle linee del fronte o entro 10 km da queste. Il sistema sanitario viene inghiottito in questa crisi. Mandare scorte agli ospedali è grandioso», ma «è come mettere delle bende su ferite mortali». Queste strutture «hanno bisogno di energia, acqua pulita, carburante per i generatori», ma tutte quelle infrastrutture e supporto ingegneristico che servirebbero per garantire una situazione normale, «nel mezzo di una guerra in cui si fa fuoco sono quasi impossibili». A puntualizzarlo è stato Mike Ryan, esperto dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), a capo del programma per le emergenze sanitarie, durante un briefing a Ginevra in cui si è parlato anche dell'emergenza in Ucraina. Questa crisi, ha spiegato, «non si fermerà. Può solo peggiorare a meno a che non ci sia un cessate il fuoco. A meno che non abbiamo la pace. E il direttore generale dell'Oms», Tedros Adhanom Ghebreyesus, «l'ha detto chiaramente».

 

Nella situazione attuale «è duro fare quelle operazioni umanitarie che sono necessarie per fornire un supporto significativo». «Gli operatori sanitari e coloro che stanno in prima linea in Ucraina sono eccezionalmente coraggiosi e stanno salvando vite. Noi faremo tutto quello che è nel nostro potere attraverso questa organizzazione e con i nostri partner per supportarli e per supportare i loro eroici sforzi. Ma questa crisi può solo peggiorare, a meno che non ci sia un immediato passo avanti verso lo stop alle ostilità». Quanto agli attacchi all'assistenza sanitaria, «sono sotto la risoluzione delle Nazioni Unite ed effettivamente l'Oms è incaricata di svolgere la sorveglianza», ha risposto Ryan a una domanda su un'eventuale configurazione di questi attacchi come crimini di guerra e sulla condivisione di informazioni al riguardo con chi potrebbe portare avanti indagini in questo senso. «Siamo attenti nel sistema di sorveglianza a mantenere un'azione di verifica e a non trasmettere informazioni direttamente a nessuna parte, se non per rappresentare l'orrore di questi attacchi e denunciarli ampiamente. Fermo restando che ci siamo impegnati in precedenza con altre indagini delle Nazioni Unite, pur rimanendo molto cauti, siamo preparati a cooperare con altre autorità». 

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Il Mattino