Ucraina, retroscena Cnn: «Gli Usa potrebbero intervenire subito»

Ucraina, retroscena Cnn: «Gli Usa potrebbero intervenire subito»
«Intervenire subito». Due parole che solo a leggerle fanno tremare le gambe. Gli Stati Uniti, la Russia e...

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«Intervenire subito».


Due parole che solo a leggerle fanno tremare le gambe.

Gli Stati Uniti, la Russia e naturalmente l’Ucraina, la guerra.
Il retroscena di Cnn è interessante e inquietante: gli americani sarebbero pronti a muoversi lungo tre fronti.

Presto, adesso. 

Il primo: il divieto di importazione del petrolio di Mosca.
Lo spiega Joe Biden che spera così, in coordinamento con l’Unione Europea e con gli altri alleati occidentali, di svuotare le casse di Vladimir Putin. Di privarlo, cioè, di quel flusso di denaro di cui ha quasi disperatamente bisogno per alimentare lo scempio in atto. La discussione è in corso e la Casa Bianca fa sapere che riserve e alternative ci sono. Alternative che ci sono, però, anche per il Cremlino, che con ogni probabilità sarebbe comunque in grado di vendere il suo petrolio a Pechino e ad altri partner orientali.

Il secondo: una dichiarazione di crimini di guerra.
La agita Antony Blinken che punta il dito dritto contro lo sfregio sui civili
. Centinaia di bambini, donne e uomini, già vittime innocenti perché trasformati in obiettivi dalla furia scellerata della Russia. Russia che tuttavia, com’è tipico di tutta la propaganda di tutte le guerre, rovescia il discorso e accusa a sua volta: i civili vengono impiegati come scudi umani dall’Ucraina. Al di là del gioco delle parti, la diplomazia a stelle e strisce raccoglie le prove e costruisce il suo dossier per inchiodare lo “zar” sulla croce dell’Onu.

Il terzo: uno scambio di aerei caccia da combattimento.
Lo invoca Volodymyr Zelensky che implora ogni giorno una no-fly zone sui cieli del suo Paese
. Questo ovviamente per evitare che Kiev e che le altre città possano essere bombardate dall’alto. Ma gli Stati Uniti e la Nato puntualmente hanno rifiutato per non finire, nella forma e pure nella sostanza, coinvolte nel conflitto. Così come hanno rifiutato di prestare i propri jet all’aviazione militare ucraina.

Però c’è un “però”.
Una soluzione, quasi un gioco di prestigio, ci sarebbe eccome: fornire gli aerei alla Polonia affinché la Polonia fornisca i propri aerei alla resistenza.

Una sorta di teoria dei vasi comunicanti applicata alla strategia del Pentagono, di certo uno scarico di responsabilità diretta.


Una possibilità concreta, allo studio appunto, che rischia di far scoccare la scintilla di un incendio chiamato mondo. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino