In Messico continua la mattanza di giornalisti, in una settimana è il secondo trovato morto: l'allarme di Reporter Sans Frontieres
Il Messico non è un paese dove è facile fare il giornalista. Anche ieri è stato ucciso un cronista nella città di Acapulco. Si chiamava Nelson Matus e...
Il Messico non è un paese dove è facile fare il giornalista. Anche ieri è stato ucciso un cronista nella città di Acapulco. Si chiamava Nelson Matus e dirigeva un sito web di notizie locali. Lo hanno trovato senza vita in un parcheggio, crivellato di colpi d'arma da fuoco. E' il secondo giornalista ucciso in una settimana, il sesto dall'inizio dell'anno. La violenza della criminalità organizzata e dei cartelli che gestiscono il traffico di droga e di esseri umani è sempre più alta e si riversa anche sulla stampa.
L'8 luglio è stato ritrovato il corpo di Luis Martin Sanchez con segni di violenza, nella città di Nayarit. Con 13 giornalisti uccisi secondo le autorità, il 2022 è stato l'anno più letale per i giornalisti. Dal 2000 sono stati ammazzati 160 cronisti, un vero record, al punto che Reporter Sans Frontier ha lanciato un appello. Ciclicamente nelle maggiori città vengono organizzate delle manifestazioni di protesta. “Non si uccide la verità uccidendo i giornalisti”. “Basta impunità” e “senza giornalismo non c’è democrazia”, è quello che si legge solitamente sui cartelli che accompagnano le proteste.