Semaforo verde del Consiglio di Stato al decreto-ponte sulle unioni civili, un testo che di fatto rende già possibili le registrazioni nei Comuni, in attesa che le norme...
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Il parere dei giudici amministrativi che compongono la sezione consultiva presieduta da Franco Frattini fa piazza pulita di uno dei principali dubbi che erano stati sollevati: quello dei sindaci obiettori di coscienza. La legge, ha spiegato oggi lo stesso Frattini in una conferenza stampa, non parla di sindaci. Parla, invece, «opportunamente» di ufficiali di stato civile, e non fa riferimento all'obiezione di coscienza: il sindaco che, per ragioni religiose o convinzioni etiche, non voglia procedere, può delegare - come avviene anche per il matrimonio - avvalendosi di «un'ampia platea di soggetti».
In questo modo, «il rischio di paralizzare surrettiziamente l'attuazione del provvedimento, è evitato». È stata proprio la legge Cirinnà a prevedere l'emanazione di un decreto del Presidente del Consiglio per fissare le disposizioni transitorie sui registri delle unioni civili. Lo schema di quel decreto è stato sottoposto al Consiglio di Stato, cha ha dato il via libera. Ora ci sono altri passaggi. In prima battuta, un provvedimento del Viminale sulle formule da inserire nei registri: l'emanazione del testo è stabilita entro 5 giorni dall'entrata in vigore del decreto-ponte, ma il Consiglio di Stato suggerisce di farli viaggiare insieme, così da accelerare i tempi e garantire le prime unioni civili entro 15 giorni o la metà di agosto.
Dovranno poi arrivare i decreti attuativi: l'appello dei giudici amministrativi é a rispettare il termine del 5 dicembre e, in vista di questa scadenza, a sottoporre l'intera serie delle disposizioni al Garante della privacy, visto che quelli gestiti sono dati sensibili. Suggerite anche circolari informative per i cittadini. Non sono poche le coppie che si sono messe il lista d'attesa per la registrazione dell'unione civile: mercoledì, nel primo giorno in cui era possibile prenotarsi, ne sono arrivate un'ottantina a Milano e una ventina a Bologna. Ma il tema è di quelli che divide la politica.
«È fatta», twitta la presidente della Camera Laura Boldrini. «Una legge giusta che dà diritti e consente al Paese di essere al passo coi tempi», scrive il capogruppo Pd alla Camera, Ettore Rosato.
Il Mattino