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La pace non è più un obiettivo.
Non per la Russia, certo, che questa guerra l’ha scatenata.
Ma a giudicare dalle ultime dichiarazioni, neanche per gli Stati Uniti che hanno radicalmente cambiato registro, tono e obiettivo, appunto.
Parla fin troppo chiaro il segretario alla Difesa Lloyd Austin:
«Vogliamo vedere la Russia indebolita».
E si spiega ancora meglio:
«Indebolita al punto che non possa mai più ripetere quanto ha fatto con l’invasione dell’Ucraina».
Un’uscita che può apparire per certi versi normale, addirittura banale.
Un’esternazione che invece, nel linguaggio raffinato e per definizione prudente della diplomazia mondiale, vale l’esatto contrario della prudenza e rappresenta una sorta di macigno volto a seppellire, più o meno definitivamente, qualunque idea di pace.
Per dirla alla maniera degli americani, insomma: cambia il goal.
«Vogliamo che l’Ucraina vinca». Che, tradotto in altre parole, significa “vogliamo che la Russia perda”.
L’asticella della débâcle di Mosca si alza cioè fino al «fallimento strategico», altra espressione apertamente utilizzata da Washington per bocca di un portavoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale.
Dalle sanzioni, alle armi difensive, fino alle armi pesanti.
Tutto tira in un’unica direzione, che è la direzione opposta a quella della pace.
Biden non ha nessuna intenzione di tornare indietro e, per quanto non voglia (far) sentir parlare di intervento diretto, interviene eccome, di fatto, indirettamente. Mentre spinge l’intero blocco europeo a fare altrettanto, nonostante le resistenze, interessate nelle rispettive economie, di Francia e Germania.
Fallita e neutralizzata.
È così che Casa Bianca e Nato vogliono la Russia, mentre tendono la mano a Finlandia e Svezia.
Nel frattempo, nessuno ascolta nemmeno più tale António Guterres, segretario generale di quelle Nazioni Unite che a tutta questa vicenda sono finite sì e no a fare da sfondo. E che anzi provocano in Zelensky persino una punta di fastidio perché oramai l’unica via è lo scontro, è la vittoria e basta.
La pace non è più un obiettivo.
Viene da chiedersi se, almeno per una delle parti in causa, lo sia stato mai.
Il Mattino