Il confine col Messico scoppia, i bambini nelle mani delle autorità americane sforano quota 20mila.

I dati pubblicati dal governo federale strillano e tengono in ansia Biden, costretto a fronteggiare la vecchia crisi mista a un nuovo “record”: quattromila minori sono tenuti in custodia dalla polizia di frontiera e più di 16mila sono invece già stati trasferiti presso le strutture del dipartimento della Salute e dei Servizi Umani.

Prima ancora di giurare come presidente, l’ex numero due di Obama ha promesso edifici e letti per accogliere i migranti, ma è evidente che per realizzare i dormitori ci vorranno settimane, se non addirittura mesi. E intanto il dossier non aspetta e viceversa si infiamma. E per avere anche soltanto un’idea di come stiano montando certi flussi, è sufficiente guardare alle statistiche di un singolo giorno, quello di martedì ad esempio, in cui nel giro di 24 ore hanno fatto il loro ingresso negli Usa circa 800 bambini.

Un dramma.

Tutta colpa di Trump, grida chi crede che l’ex presidente abbia a sua volta gridato tanto al Muro senza risolvere un bel niente.

Tutta colpa di Biden, gli fa eco la platea orfana del tycoon che punta il dito dritto contro le troppe aperture firmate dall’attuale Commander in Chief.

Aperture esclusivamente simboliche, peraltro.
Perché specie nelle sue ultime uscite, il titolare della Casa Bianca ha parlato chiarissimo:
«Non lasciate le vostre città, restatevene a casa vostra, negli Stati Uniti non c’è posto».

Messaggio che però, evidentemente, non è stato recepito da questi giovanissimi ancora oggi mossi dal Sogno Americano e dalla speranza di ricongiungersi con le loro famiglie, nella migliore delle ipotesi in cui ne vantino una.

Nel frattempo, mentre l’intera faccenda è complicata pure dalla pandemia di Covid, su internet (ma attenzione, nel mondo reale e viene da piangere) girano video come questo. 

(Video girato dalla telecamera installata sulla divisa di un agente della Polizia di Frontiera: