Gli hanno intimato più volte di fermarsi e di poggiare a terra quel tubo di ferro. Ma Magdiel Sanchez, 35 anni, non poteva sentirli: sordo fin dalla nascita e con un...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
È successo martedì a Oklahoma City, negli Stati Uniti: gli agenti si erano diretti nella casa in cui Magdiel abitava con il padre, dopo che l'anziano era stato coinvolto in un incidente stradale e non si era fermato. Una volta lì i due poliziotti hanno avvistato l'uomo che armeggiava sul portico con una sbarra di ferro e, a distanza, gli hanno intimato, di posarla. Magdiel, però, non solo non l'ha gettata, ma ha iniziato ad avanzare verso di loro. Julio Rayos, un vicino di casa, a quel punto ha iniziato a urlare che non poteva sentirli perché era sordo, ma ormai era troppo tardi: i poliziotti avevano già puntato le loro armi. L'uomo è stato colpito prima dal tenente Matthew Lindsey con una pistola taser e dopo dal sergente Chris Barnes con diversi colpi di arma da fuoco. È stato trasportato in ospedale dove è morto poco dopo.
«È vero che un vicino continuava a urlare che era sordo - ha detto il capitano Bo Mathews in conferenza stampa - Ma è anche vero che in quelle situazioni bisogna trovarcisi: vedi un uomo che ha un'arma in mano e pensi solo che è una minaccia. I due agenti erano talmente concentrati che non devono nemmeno aver sentito le urla del vicino».
«Magdiel comunicava a gesti - ha concluso Rayos - Non parlava, non sentiva e aveva un ritardo nell'apprendimento. Credo che in quel momento fosse frustrato e stesse cercando di capire cosa stava succedendo. Non credo dovessero sparargli». I due poliziotti sono stati messi in congedo amministrativo, mentre sulla morte di Magdiel è stata aperta un'inchiesta: i due rischiano di essere indagati per omicidio. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino