Trump e impeachment, il monito del giudice federale: «I presidenti non sono re»

Trump e impeachment, il monito del giudice federale: «I presidenti non sono re»
«I presidenti non sono re». Un’affermazione soltanto apparentemente banale in un’America, quella di...

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«I presidenti non sono re».


Un’affermazione soltanto apparentemente banale in un’America, quella di Donald Trump, in cui di banale non c’è più nulla.

La mette nero su bianco un giudice federale, Ketanji Brown Jackson, ricalcando l’articolo 101 della costituzione a stelle e strisce: «Presidents are not kings», appunto.

E lo fa per sbloccare l’impasse attorno alla testimonianza dell’ex consigliere della Casa Bianca Don McGahn che l’amministrazione sta cercando già da svariati mesi di tenere lontano dalle corti per il ruolo che potrebbe avere nello smascherare eventuali abusi di potere e potenziali ostruzioni alla giustizia di cui potrebbe essersi macchiato il re.
Ops, il presidente.

Chissà se i padri fondatori degli Stati Uniti immaginavano che a distanza di duecento e passa anni il promemoria, scritto in un tempo evidentemente diverso, sarebbe tornato di colpo attuale. Quasi a fare da cornice necessaria all’atteggiamento di un Commander in Chief intollerante alle regole della democrazia e allergico a qualsiasi autorità che non sia la sua.

Una maniera di vivere la politica che, tuttavia, il tycoon rovescia sui suoi avversari, accusandoli di interpretare il loro ruolo in funzione di interessi personali e non nazionali e, peggio ancora, di concepire i palazzi del potere oramai come una sorta di proprietà privata.

Due visioni diametralmente opposte di un’America che rischia di ritrovarsi schiacciata nel mezzo della rissa infinita tra l’opposizione democratica e…re Donald.

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Il Mattino