Usa, dem avanti tutta su Trump, impeachment e Ucraina: ma il Russiagate che fine ha fatto?

Usa, dem avanti tutta su Trump, impeachment e Ucraina: ma il Russiagate che fine ha fatto?
A Washington è battaglia su Trump, impeachment e Ucraina, ma c’è qualcosa che non torna: che fine ha fatto la Russia? ...

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A Washington è battaglia su Trump, impeachment e Ucraina, ma c’è qualcosa che non torna: che fine ha fatto la Russia?


Il Russiagate, Putin, la collusione, le ingerenze, lo spionaggio, addirittura il tradimento. I voti spostati da chissà quale piovra informatica nella notte che ha polverizzato i sondaggi e stravolto la Storia. I quasi tre anni di inchiesta. Le decine di milioni di dollari che è costata. Le teste cadute, le prime pagine dei giornali, i titoli strillati in televisione. Le mani di Mosca, la dittatura incombente, la democrazia a rischio.

Se fosse stato vero anche soltanto un centesimo delle cose dette e scritte, ci sarebbe stato materiale a sufficienza per sbattere in galera Trump e l’intera corte repubblicana, per poi buttare via, per sempre, la famosa chiave.

E, soprattutto, se fosse stato vero anche soltanto un centesimo delle cose dette e scritte, a nessuno sarebbe mai venuto in mente di mollare l’osso.

Giustamente, verrebbe da aggiungere. Perché la gravità delle accuse mosse e le possibili derive conseguenti avrebbero imposto a chiunque, di qualsiasi estrazione sociale, ruolo e partito, di tenere la guardia altissima e di non abbassarla più fino ad aver mandato al tappeto l’avversario nemico degli Stati Uniti.

E invece no.

E invece si è voltato pagina da un giorno all’altro.

E invece un dossier è finito di colpo sul fondo del dimenticatoio, per fare posto ad un nuovo dossier, più accattivante, più fresco, sicuramente più fondato.

Non si capisce bene, però, con quale presunzione di credibilità.



Dalla Russia all’Ucraina, manco fosse un interruttore.

Nuovo materiale a disposizione, nuovo circo.

Il primo ruota attorno alla oramai nota telefonata tra Washington e Kiev, in cui il presidente americano avrebbe pressato il suo omologo ucraino affinché inguaiasse il rivale Joe Biden e in particolare suo figlio.

Il secondo è sempre lo stesso, cambiano soltanto geografia e protagonisti.

Fino a quando?

Fino a una condanna che non ci sarà perché i democratici non avranno mai i due terzi al Senato.
E, soprattutto, fino alle prossime elezioni.

Che qualcuno spera di poter vincere così.


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Il Mattino