Il boss era in galera ma questo non gli impediva di dirigere gli affari della famiglia, un’azienda dedita allo spaccio e alle estorsioni con interesse mensile del 10 per...
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Non solo, il pregiudicato che sta scontando sei anni per associazione mafiosa, stava “formando” un suo allievo, l’incensurato Marcello Stagno, 27 anni. Ieri i carabinieri, su mandato della procura di Monza, hanno eseguito tre ordinanze di custodia cautelare nei confronti di Bartone, Stagno e Rocco Gatto, 50enne di Mariano Comense, titolare di una pompa di benzina a Carate Brianza. Sono accusati di far parte di un’associazione che prestava i soldi a imprenditori brianzoli e comaschi in difficoltà. Secondo gli investigatori il contesto ‘ndranghetista di appartenenza sarebbe quello della famiglia Galati di Seregno.
Bartone è residente ufficialmente a Giussano ma è nato a Mileto, in provincia di Vibo Valentia. Bartone, originario di Vibo Valentia ma residente a Giussano, è il più alto in grado nella gerarchia criminale: per questo poteva dare consigli al suo discepolo Stagno direttamente dalla sala colloqui del carcere. Gli spiega come fare pressione sulle vittime, gli suggerisce di informarsi sulla situazione patrimoniale e sull’andamento degli affari e, infine, di scegliere bene il momento in cui presentare il conto: quando il soggetto è più debole e più facile da intimorire. «Rivolgo agli imprenditori e alle vittime l’invito a non esitare a denunciare - ha detto il comandante provinciale dei carabiniri di Milano Canio La Gala - non bisogna avere paura, ma fiducia nelle forze dell’ordine e nella magistratura». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino