Vaccino Covid, porte aperte alle professioni dalla Sicilia a Friuli e Sardegna: 10 regioni sul banco degli imputati

Vaccino Covid, porte aperte alle professioni dalla Sicilia a Friuli e Sardegna: 10 regioni sul banco degli imputati
In Italia i vaccini sono questione di categoria. Non farmaceutica, ma professionale. E mentre per settimane si è parlato di dare la priorità agli over 80, in diverse...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

In Italia i vaccini sono questione di categoria. Non farmaceutica, ma professionale. E mentre per settimane si è parlato di dare la priorità agli over 80, in diverse regioni a fare la fila per vaccinarsi c'erano avvocati, magistrati e personale amministrativo dei tribunali. Tutti in coda nel nome del non sprecare nemmeno una dose (questa spesso è stata la giustificazione accampata dopo le inevitabili polemiche, anche dalle stesse Regioni) o in virtù di una chiamata di Ordine o Enti locali.

Di qui la strigliata del Presidente del Consiglio, Mario Draghi, contro le Regioni: «Mentre alcune Regioni seguono le disposizioni del Ministero della Salute, altre trascurano i loro anziani in favore di gruppi che vantano priorità probabilmente in base a qualche loro forza contrattuale». Ma con chi ce l'aveva il premie? 

Ad essersi dichiarati servizio essenziale per il Paese ottenendo un canale preferenziale, ad esempio, in Toscana sono stati soprattutto gli avvocati, cui si sono aggiunti anche i cancellieri dei tribunali. Ma sempre in Toscana si è fatto vaccinare dichiarandosi caregiver di due genitori anziani e per far sì che non andassero sprecate le dosi anche il noto opinionista Andrea Scanzi, sommerso poi da una cascata di critiche. E si tratta della stessa Regione che secondo gli ultimi dati Gimbe ha vaccinato appena il 27,4% degli over 80, di cui solo il 5,1% ha ricevuto la seconda dose.

E insieme agli avvocati ci sono anche i magistrati. Accade in Umbria, in Friuli e in Liguria. In Umbria è stata aperta un'inchiesta dopo che la Usl Umbria1 aveva chiamato direttamente alcuni avvocati. Nelle Marche addirittura si è ipotizzato un accordo con gli industriali e con gli ordini dei Commercialisti, degli architetti, degli ingegneri e dei geometri, per procedere con le vaccinazioni presso le rispettive sedi. In Friuli c'è stato lo scontro avvocati contro magistrati, con i primi che hanno protestato per essere stati esclusi dalle liste di vaccinazione. Ma a finire sui giornali c'è stato anche il caso del Lazio, dove alcuni magistrati dell'Antimafia sono stati vaccinati, tanto da costringere il Procuratore Cafiero De Raho a dichiarare che «chiunque all'interno della Dna decidesse di vaccinarsi lo dovrà fare fuori dalle scelte dell'ufficio». Il dato che fa ancora più scalpore è che nel Lazio a tutto il resto della magistratura non è stato permesso di vaccinarsi. 

Ma la vaccinazione delle categorie professionali che non avrebbero avuto diritto al vaccino non conosce né Nord né Sud e copre tutta Italia. Dal Friuli si passa alla Puglia o alla Sicilia. Nella Murgia, in Puglia, ad esempio, a gennaio si sono registrate scene di tensione tra il personale sanitario e gli amministrativi di un ospedale, con i secondi che si erano presentati per farsi vaccinare. In Calabria, terz'ultima nella graduatoria delle regioni che hanno vaccinato gli over 80 (con appena il 12,7%).

In Sicilia, invece, sotto la lente di ingrandimento dei magistrati sono finiti i centri di vaccinazione di Corleone, Petralia Sottana, il Giglio di Cefalù, Villa delle Ginestre, Policlinico, Fiera del Mediterraneo e Civico di Palermo. Tra i casi sospetti segnalati, oltre a quello del sindaco di Corleone Nicolò Nicolosi (poi dimessosi) e della sua giunta, diversi amministratori locali, un ex magistrato e un alto prelato. Giuseppe Di Stefano, presidente dell'Unione degli Ordini forensi siciliani, ha addirittura sottolineato come il problema sia «diverso e più ampio per due ordini di motivi, atteso che gli avvocati sono stati chiamati a vaccinarsi soltanto perché facenti parte del comparto giustizia, quindi con gli avvocati sono stati chiamati magistrati, cancellieri e operatori amministrativi dei tribunali», bisogna capire «se è opportuno che taluni servizi, definiti essenziali debbano continuare con solerzia a assicurare la loro funzione alla collettività oppure possano soffrire di un qualche rallentamento». E tornando agli over 80, in Sicilia appena il 21,5% ha ricevuto la prima dose di vaccino e solo il 16.5% la seconda.

Stessa storia in Sardegna. Qui le vaccinazioni per i magistrati erano attese in diversi punti della regione, tra cui il Tribunale di Sassari, dove dovevano essere vaccinati i togati e il personale amministrativo. L'8 marzo è stato bloccato tutto, per non entrare in conflitto con gli avvocati che dalla vaccinazione erano rimasti esclusi. E la Sardegna è cenerentola nei vaccini agli over 80 con l'esiguo 5,9%. 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino