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Le fasi della campagna vaccinale. L'assistenza medica durante la somministrazione. I documenti richiesti. Cosa fare in caso di reazione avversa. Sono alcune delle spiegazioni offerte dall'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco, a chi deve vaccinarsi contro il Covid 19. Risposte alle domande più ricorrenti che si trovano sul sito dell'Agenzia. Vediamo quali sono le richieste principali.
Le informazioni base
Prima di tutto l'Aifa spiega come è organizzata la campagna di vaccinazione e a chi bisogna rivolgersi: «La campagna di vaccinazione si svolgerà in più fasi successive, i cittadini saranno invitati a effettuare la vaccinazione in un ordine di priorità definito dal rischio per le persone di infettarsi e di sviluppare la malattia con conseguenze gravi e dalla funzione sociale di alcune categorie professionali, degli insegnanti, delle forze dell’ordine, di chi ha più di 65 anni e infine di tutta la restante popolazione. Nella fase iniziale la vaccinazione è stata riservata al personale sanitario e al personale e agli ospiti delle residenze per anziani mentre è iniziata a febbraio la seconda fase del piano di vaccinazione con priorità scalari per le persone con gravi malattie e gli anziani sotto gli ottanta anni. Contemporaneamente è iniziata la vaccinazione del personale dei servizi sociali (forze dell'ordine e insegnanti)».
Infogram
Con l'assicurazione che alla fine ci sarà vaccino per tutti: «Il governo italiano, tramite le procedure europee, ha prenotato l’acquisto di oltre duecento milioni di dosi di vaccini anti Covid 19 da sei diversi produttori - dice l'Aifa - e ulteriori negoziazioni di acquisto sono in corso».
Le faq
Ma la vaccinazione è a pagamento? E sarà possibile farla privatamente? La risposta è no: «La somministrazione è gratuita per tutti». E i vaccini disponibili attualmente «saranno utilizzati soltanto nei presidi definiti dal Piano vaccini e non nel mercato privato». È anzi «altamente sconsigliato cercare di procurarsi il vaccino per vie alternative o su Internet. Questi canali non danno garanzia sulla qualità del prodotto, che potrebbe essere, oltre che inefficace, pericoloso per la salute». Per vaccinarsi è sufficiente avere «un documento di identità valido e la tessera sanitaria». Ma può essere utile portare con sé anche «l’eventuale documentazione sanitaria che possa aiutare il medico vaccinatore a valutare lo stato fisico».
La somministrazione
Passiamo alla somministrazione vera e propria. Una volta raggiunto il proprio centro vaccinale ognuno di noi potrà utilizzare una consulenza medica preventiva. Spiega l'Aifa: «Prima della vaccinazione il personale sanitario pone alla persona da vaccinare una serie di precise e semplici domande, utilizzando una scheda standardizzata. Se l’operatore sanitario rileva risposte significative alle domande, valuta se la vaccinazione possa essere effettuata o rinviata. Inoltre l’operatore verifica la presenza di controindicazioni o precauzioni particolari, come riportato anche nella scheda tecnica del vaccino».
Nei giorni successivi, in caso di reazione avversa, bisogna mettersi in contatto con il medico di famiglia e con la Asl: «La segnalazione di una qualsiasi reazione alla somministrazione del vaccino può essere fatta al proprio medico di famiglia o alla Asl di appartenenza, così come avviene per qualunque farmaco. Inoltre, chiunque può segnalare in prima persona una reazione avversa da vaccino utilizzando i moduli pubblicati sul sito Aifa».
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