Vaccino, Draghi frena De Luca su Sputnik e apre all'obbligo per i sanitari: «Interverremo con una legge»

Vaccino, Draghi frena su Sputnik e apre all'obbligo per i sanitari: «Priorità ai più anziani e deboli»
Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha parlato in conferenza stampa dopo la fine della cabina di regia con i ministri a Palazzo Chigi. Il premier ha confermato...

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Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha parlato in conferenza stampa dopo la fine della cabina di regia con i ministri a Palazzo Chigi. Il premier ha confermato la «riapertura della scuola fino alla prima media», come emerso da alcune indiscrezioni in mattinata. «Non sono stato vaccinato - ha detto il premier - Mi vaccinerò con AstraZeneca spero la settimana prossima: ho fatto la prenotazione e sto aspettando che mi rispondano». Quanto all'idea di obbligare i sanitari al vaccino, Draghi ha detto che «il governo intende intervenire: non va bene che operatori sanitari non vaccinati siano a contatto con malati. La ministra Cartabia sta prendendo un provvedimento a riguardo». 

«Le scuole riaprono fino alla prima media, il ministro Bianchi sta lavorando perché avvenga in modo ordinato. La volontà complessiva era che, se ci fosse stato uno spazio, lo avremmo utilizzato per le scuole fino alla prima media», ha detto il premier. «Le evidenze scientifiche mostrano che le scuole sono un punto di contagio molto limitato solo in presenza delle altre restrizioni».  «La scuola è un punto di contagio limitato solo in presenza di altre restrizioni. Ciò che è fonte di contagio è tutto ciò che avviene attorno alla scuola, quindi più si alza l'attività scolastica più aumentano le possibilità di contagio». 

 

«Le chiusure sono pensabili o impensabili solo in base ai dati che vediamo» sui contagi. «Le misure hanno dimostrato nel corso di un anno e mezzo di non essere campate per arie. È desiderabile riaprire, la decisione se farlo o meno dipende dai dati», ha detto rispondendo ad una domanda sulle parole di Matteo Salvini sul mantenimento delle chiusure. «Sono d'accordo con Garavaglia, se potessi andare in vacanza ci andrei volentieri» , ha poi aggiunto sulle parole di Massimo Garavaglia che ha invitato gli italiani a prenotare le vacanze estive

«Il blocco dell'export è completamente condiviso, la decisione è unanime dai paesi Ue. Però ora l'enfasi è tutta sul blocco ma non ne usciamo con i blocchi ma con la produzione dei vaccini, è l'unica cosa che ci farà uscire dalla pandemia e ci ridarà fiducia nel tornare a viaggiare, a costruire relazioni». «Il blocco va attuato soprattutto verso società che non rispettano i patti. Il blocco totale» di esportazione dei vaccini verso il Regno Unito «interromperebbe la produzione del vaccino, oltre a innescare una tensione politica. Non ci dobbiamo assolutamente arrivare e non ci arriveremo». «Il gusto del rischio ? È una frase da considerare in reazione alla depressione che questo periodo di contenimento ha creato ovunque, per questo io direi più che gusto del rischio gusto del futuro».

Draghi ha anche frenato sul vaccino russo Sputnik rispondendo indirettamente al governatore della Campania De Luca: «Starei attento a fare contratti» su Sputnik «perché ieri la presidente della commissione ha messo in luce come, da un'indagine fatta dalla commissione parlando col fondo d'investimento russo, possono produrre massimo 55 milioni di dosi, di cui il 40% in Russia e il resto all'estero. È vaccino in due dosi, a differenza di Johnson & Johnson, e all'Ema non è stata ancora presentata formale domanda su questo ma sta facendo review delle varie componenti e non si prevede che l'Ema si pronunci prima di tre o quattro mesi. Se va bene il vaccino sarebbe disponibile nella seconda parte dell'anno».

«Ci sarà un incontro la prossima settimana tra le Regioni e il governo centrale, ci sarò anche io. Bisogna lavorare tutti insieme, inutile mettere divieti o minacciare misure. Il criterio di fondo è l'età. Si va avanti così e si va avanti bene», le sue parole. La risposta delle Regioni alle parole pronunciate in Parlamento sui vaccini è stata «ampiamente positiva». «Quello che ho detto in parlamento alle Regioni era una reazione spontanea davanti alle differenze tra le varie regioni. La Costituzione attribuisce al governo centrale competenze in caso di pandemia. il mio richiamo era anche un appello a collaborare, il richiamo era inteso a dire che bisogna vaccinare i fragili e gli ottantenni e poi andare in ordine di età, ho anche detto che il criterio dell'età deve tornare a essere prioritario. Perchè si vedono categorie che sono state vaccinate prima e non si capisce perché siano più esposte degli ultraottenni che poi sono i nonni che stanno con i nitpoti». 

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Il Mattino