PESCARA «Ditemi cosa è accaduto, non ricordo nulla. C'è stato il terremoto, poi un forte boato... La frana? Non so, non mi sono resa conto di...
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Era sotto choc, semistordita da un forte colpo alla testa - «mi è crollato addosso qualcosa, non so» ha raccontato - ma ha trovato la forza di issare il suo piccolo Gianfilippo, il figlio di 7 anni che per tutto il tempo le è rimasto accanto sotto tre metri di neve. Cuore di mamma, Adriana ha anche dato indicazioni per il recupero della sua Ludovica, 9 anni: «Andate a prendere mia figlia che si trova nella stanza a fianco», ha detto ai soccorritori.
Semiassiderati dal gelo ma vivi, Adriana e i suoi due bambini, rimasti per oltre 40 ore sotto quel cumulo di macerie e neve. Infermiera in una casa di cura, la donna, di nazionalità romena, ha continuamente dato sostegno ai suoi bimbi e alle persone che hanno condiviso con lei questa terribile esperienza. «Eravamo nella hall, sotto un'architrave che ci ha protetti. Ci siamo fatti forza e ci siamo scaldati l'uno con l'altro. Non ho toccato cibo, ho resistito soltanto con una bottiglietta d'acqua, seduta su una sedia».
«È un miracolo», dirà un commosso Giampiero Parete, marito e papà che ha riabbracciato la famiglia dopo un giorno e mezzo di disperazione, passando in un attimo dall'angoscia all'euforia. Quando la slavina si è abbattuta sull'albergo, lui era uscito per prendere in auto un'aspirina per la moglie. È stato il primo a dare l'allarme chiamando con Whatsapp l'amico e collega chef con cui gestisce un ristorante a Silvi e si è salvato aspettando i soccorsi chiuso in auto. «Ditemi che mia moglie e i miei figli sono vivi», era stato il suo grido di padre disperato, giovedì.
Ricoverato in stato di ipotermia, Giampiero si è ripreso e ha aspettato. Ìeri mattina la notizia del recupero della moglie e del figlioletto. Dopo poche ore la certezza che anche sua figlia era stata individuata e salvata. Giampiero ha chiesto di poter restare in ospedale per riabbracciarli tutti. Alle 15 c'è stato il ricongiungimento con Adriana e Gianfilippo. Un abbraccio struggente il loro, carico di mille significati, poi un pianto dirotto finché la sofferenza per il dramma non s'è trasformata per loro in gioia immensa.
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Il Mattino