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«Volevamo sposarci. Io e Vanessa stavamo cullando il sogno del matrimonio in chiesa. Si pensava di farlo dopo la fine della sua gravidanza. Invece tutto questo è stato improvvisamente cancellato. Adesso è dura. Ma so che devo iniziare a cercare di guardare avanti. Lo devo fare anche e soprattutto per il nostro bambino». Nicola Scapinello si è confidato così con gli amici che, nelle ultime ore, hanno avuto modo di incontrarlo. La morte della sua compagna Vanessa Ballan, uccisa martedì mattina nella sua casa di Spineda, a Riese Pio X da Bujar Fandaj, ha lasciato un vuoto che oggi sembra incolmabile. La coppia aveva un figlio di 4 anni. E lei a novembre aveva scoperto di essere nuovamente incinta: stava aspettando un altro bambino. L’amore di Nicola nei confronti di Vanessa era incrollabile. Tanto da spingerlo a superare la sofferenza per la relazione che lei aveva avuto con Fandaj. Ad agosto la 26enne aveva deciso di chiudere per sempre con il 41enne. Il kosovaro aveva iniziato a perseguitarla e a minacciarla. Ed era stato lo stesso Nicola a fine ottobre ad accompagnarla a denunciarlo per stalking.
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IL PROGETTO
Un gesto d’amore capace di andare oltre alle difficoltà che si possono incontrare nella vita di coppia. Purtroppo, però, non è bastato. Martedì l’esistenza di Vanessa è stata violentemente spezzata. E sono andati in frantumi anche tutti i sogni. «Nicola è in uno stato di choc. È più che comprensibile davanti alla consapevolezza del progetto di famiglia che stava prendendo corpo: dopo il primo figlio, erano in attesa del secondo - spiega don Giorgio Piva, parroco di Riese Pio X -. C’era anche il progetto di arrivare al matrimonio con Vanessa, una volta portata a termine la seconda gravidanza, dando quindi stabilità a un rapporto per alcuni versi ancora fragile.
LA PREGHIERA
Ieri sera le famiglie della zona si sono riunite spontaneamente in una fiaccolata in ricordo di Vanessa, una luce nel buio, culminata con il rosario recitato davanti al capitello di via Tirette, poco lontano dalla casa dove è stata uccisa la 26enne. Stasera alle 20.30 il duomo di Castelfranco, città di origine della ragazza, ospiterà una veglia di preghiera chiesta proprio dalle due famiglie. È stato dedicato a Vanessa anche il concerto del conservatorio. E i Los Massadores, il gruppo musicale di Matteo Guidolin, sindaco di Riese Pio X, hanno annullato il concerto che era stato programmato per la sera del 26 dicembre all’Home Rock Bar di Treviso: «Ci sono momenti in cui il dolore spegne anche i sorrisi più scanzonati e allegri - hanno scritto -. Riposa in pace con il tuo bambino».
LO SFOGO
Nell’asilo frequentato dal figlio di Nicola e Vanessa è andata in scena la recita di Natale. Il loro piccolo non c’era. Si è scelto di ridurre la rappresentazione al minimo. Ma senza annullarla. «In questo tremendo dolore i bambini non hanno colpe», dicono i genitori. Su tutto, resta il nodo della denuncia per stalking che non si è rivelata sufficiente a salvare la vita di una giovane donna e mamma. «Vanessa e Nicola si erano dati da fare per chiedere aiuto alla giustizia - evidenzia il parroco -. Non è cosa di mia competenza, ma bisognerebbe vedere che strumenti hanno le forze dell’ordine per intervenire in maniera efficace in situazioni del genere. In pratica che strumenti ci siano per salvare una vita». Infine, c’è anche un pensiero per Fandaj: «Il Signore sostenga chi è chiamato a indagare perché i responsabili del delitto siano assicurati alla giustizia e possano pentirsi del male compiuto. Se a una triste realtà rispondiamo con il sentimento della vendetta, ci autodistruggiamo». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino