Vannacci, il generale destituito dal comando (dopo il suo libro omofobo e sessista): «Nessun passo indietro, rivendico ciò che ho scritto»

Adesso Vannacci viene trasferito a disposizione del Comando delle Forze operative terrestri, a Roma

Vannacci, il generale destituito dal comando dopo il suo libro omofobo e sessista
Dopo le accuse e le polemiche, è arrivato il provvedimento (deciso questa mattina): dopo il suo libro dai contenuti omofobi e sessisti, il generale Roberto Vannacci...

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Dopo le accuse e le polemiche, è arrivato il provvedimento (deciso questa mattina): dopo il suo libro dai contenuti omofobi e sessisti, il generale Roberto Vannacci è stato rimosso dalla guida dell'Istituto geografico militare. Lo scrive La Repubblica. Dal 20 agosto, cioè da dopodomani, gli subentra un altro generale, Massimo Panizzi.

Generale Roberto Vannacci: «Gay? Non siete normali. È giusto sparare ai ladri se entrano in casa». L'Esercito prende le distanze. Crosetto: «Farneticazioni personali»

 

Non ci sarà alcuna cerimonia di avvicendamento, vista la delicatezza della situazione. Adesso Vannacci viene trasferito a disposizione del Comando delle Forze operative terrestri, a Roma. «Quando scrivevo questo libro sapevo che avrebbe dato da discutere ma sicuramente non mi aspettavo questo polverone. Non replicherò a decisioni che arrivano da una catena gerarchica. Lo farò nelle sedi opportune: nessun passo indietro, rivendico ciò che ho scritto». Lo ha detto il generale Roberto Vannacci commentando a Diario del Giorno su Rete4.

COSA AVEVA DETTO

«Non mi rimangio nulla» anche se «senza il contesto non si capiscono alcune cose». È quando afferma Vannacci, nell'occhio del ciclone per le parole sugli omosessuali contenute nel suo libro. «Asserire che una minoranza sia normale è una contraddizione», dice. La comunità gay «la ritengo sovrarappresentata, addirittura è un vanto esserlo, non esiste una demografia precisa che ci dica quanti sono, ma il motivo della iper rappresentazione qual'è?», domanda. «Poi ho amici gay, nulla contro». Secondo Vannacci c'è una lobby gay che guida l'informazione. «C'è qualcuno, un gruppo di pressione che opera. Comunque, sono per la libertà di espressione e anche contrario al fatto che ci siano categorie protette», afferma. Lo stesso vale per gli ebrei. «Ho capito: c'è stata la Shoah, va bene - dice il generale -, ma questo non configura la religione ebraica come protetta». «Gli omosessuali non sono normali tanto quanto non lo sono io», ribadisce il concetto intervistato dal Qn, ma «sarei altrettanto fiero se fossi omosessuale». Vannacci si dice «convinto, persuaso di non avere offeso nessuno». Il libro «lo riscriverei senza alcun problema». Il generale ricorda di avere combattuto «accanto a molti popoli». «Non ho alcun pregiudizio su alcuna popolazione. Però non mi si venga a dire che siamo tutti uguali perché non lo siamo», dichiara. Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha definito le sue parole 'farneticantì. «Non mi esprimo nei confronti del ministro - replica -. Mi esprimerò davanti a lui quando mi convocherà o nei confronti di chi mi convocherà».

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Il Mattino