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Israele resta uno dei Paesi al mondo con la maggior percentuale (59%) di popolazione immunizzata con due dosi vaccinali ma ormai è considerato un ex paese virtuoso. Ieri infatti a causa della variante Delta a Gerusalemme e dintorni sono stati registrati 2 mila nuovi contagi in un solo giorno. Mai così tanti da mesi per una popolazione di circa 9 milioni di abitanti. Il governo israeliano sta valutando l'opportunità di somministrare una terza dose di vaccino Pfizer agli over60, anche prima che arrivi una autorizzazione formale da parte della Fda americana.
Allarme anche a Tokyo e in tutto il Giappone per una nuova impennata di contagi. L'incubo torna a metà estate - nel pieno delle Olimpiadi - e parte dall'Asia dove, salvo una manciata di casi virtuosi, la pandemia non dà tregua. A Tokyo si registrano 2.848 nuovi casi in 24 ore, il livello più alto dall'inizio della pandemia. A livello nazionale, con 7.629 contagi, è il maggior aumento da inizio gennaio.
Negli Stati Uniti si sta anche pensando di introdurre l'obbligo di vaccinazione per tutto il personale che lavora nel governo federale, come ha rivelato lo stesso il presidente americano Joe Biden.
Tra gli appelli in queste ore spicca anche quello della ormai 18 enne ambientalista Greta Thunberg che ha ricevuto la prima dose del vaccino e, pubblicando la foto del braccio, ha ricordato quanto sia «estremamente iniqua» la distribuzione dei vaccini nel mondo. Sulla stessa lunghezza d'onda del messaggio diffuso dall'Unicef che mette in evidenza come il piccolo regno asiatico del Bhutan debba considerarsi un esempio da seguire in merito alle donazioni internazionali di vaccini, dopo che in una settimana ha accelerato la sua campagna al punto da sottoporre alla seconda dose l'85% della popolazione che ne aveva diritto.
In Europa, va meglio nel Regno Unito, dove per il settimo giorno consecutivo si registra una decelerazione nei contagi, con 23.511 nuovi casi identificati. Ma il ministro della Salute tedesco Jens Spahn intanto pianifica un'estensione dell'obbligo di test covid-19 per chiunque entri in Germania, non importa da quale luogo provenga o con quale mezzo voglia entrare. Per adesso l'obbligo di test riguarda i passeggeri in arrivo dai luoghi inseriti nella lista delle zone a rischio, l'opzione di un inasprimento delle misure finora però non ha incontrato il favore di tutto il governo.
Del resto l'ultima fotografia dell'Ecdc, il Centro europeo per il controllo delle malattie, è abbastanza nitida nel cogliere come la diffusione della variante Delta stia causando un aumento dei casi nelle strutture di lunga degenza in diversi paesi europei.
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