Vaticano, festa per l'albero di Natale, 30 metri di luci scintillanti

Città del Vaticano Un, due, tre. Magia. Alle 17,30 il buio calato su San Pietro svanisce di colpo, illuminato dalle migliaia di luci di un albero di Natale spettacolare,...

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Città del Vaticano Un, due, tre. Magia. Alle 17,30 il buio calato su San Pietro svanisce di colpo, illuminato dalle migliaia di luci di un albero di Natale spettacolare, sovrastato da una scintillante stella cometa. Le luminarie sembrano farfalle nell’oscurità della piazza, e sono talmente sfavillanti da essere ben visibili dal fondo di via della Conciliazione. La cerimonia dell’accensione dell’albero di Natale in Vaticano, quest’anno è stata una festa gioiosa e affollatissima. I cori montanari con i canti tipici della valle, la banda dei gendarmi, i bambini arrivati dal Trentino. Una festa densa però di significati simbolici perchè capace di richiamare ai valori della pace e dell’accoglienza. Innanzi tutto perché l’abete centenario è stato preso dalle foreste della Val Sugana, una terra fortemente segnata dagli eventi della Prima Guerra Mondiale.  L’abete è spuntato nella selva del Lagorai proprio quando terminava “l’inutile guerra”. Tempi difficili. La gente in quel periodo emigrava in massa, interi paesi trentini si spopolavano, perché non c’era lavoro e futuro. Le luci di questo abete, cent’anni dopo, sono state accese per illuminare l’Europa, per aiutare i bambini a credere in un mondo senza più conflitti,  capace di allargare le braccia e accogliere i migranti.

 


Il vescovo di Trento, Lauro Tisi, ha ricordato alla folla che è difficile festeggiare il Natale se si dimentica “la tragedia dei migranti. Non si può incontrare Cristo nel momento in cui si cacciano gli stranieri”. L’abete - alto una trentina di metri - è arrivato a Roma la scorsa settimana grazie a un trasporto speciale che ha richiesto l’impiego della Protezione Civile e diversi mezzi dell’esercito. Ai suoi piedi è stato allestito uno scenografico presepe, opera di un artista di Malta, nel quale, agli elementi della tradizione, ha volutamente inserito spunti di folclore locale che rimandano al tragedia dei barconi nel Mediterraneo. In particolare una barca colorata parla del destino di chi vuole fuggire da situazioni di povertà e guerra e sogna di approdare in Europa. Papa Bergoglio, ieri mattina, ricevendo i benefattori che hanno reso possibile il presepe e l’albero, ha ricordato “che Gesù Bambino oggi sarebbe un migrante”.
 
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Il Mattino