Vaticano denuncia le violenze bombe lacrimogene in una chiesa

Vaticano denuncia le violenze bombe lacrimogene in una chiesa
Città del Vaticano  - Il Vaticano, attraverso le testimonianze raccolte dall'agenzia Fides dai vescovi del Venezuela, denuncia violenze e attacchi ad una chiesa....

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Città del Vaticano  - Il Vaticano, attraverso le testimonianze raccolte dall'agenzia Fides dai vescovi del Venezuela, denuncia violenze e attacchi ad una chiesa. «Ieri pomeriggio un'orda di uomini della Guardia Nazionale Bolivariana (GNB) ha attaccato la chiesa di Nostra Signora De Fatima nel quartiere Sucre, a San Cristobal» dice monsignor Mario del Valle Moronta, Vescovo della diocesi di San Cristobal.


Era in corso la messa quando due soldati sono entrati in moto dentro alla chiesa. Il parroco è sceso dall'altare per fermarli. Durante il tentativo di dialogo sono arrivati altri soldati. « Il parroco, don Jairo Clavijo, fermo nella sua decisione di non far entrare nessuno, ha visto arrivare un generale di cognome Ochoa che ha iniziato a discutere e a sgridarlo usando parole offensive. Non contenti, i membri del gruppo della GNB hanno lanciato delle bombe lacrimogene all'interno del tempio, provocando l'immediata fuga dal luogo sacro, dove c'era un buon numero di fedeli, tra cui molti anziani. Nell'azione concitata una religiosa è svenuta».

Il Venezuela vive momenti di forte tensione e violenza, ieri ci sono state due imponenti mobilitazioni, a favore e contro il governo di Maduro. Il leader Juan Guaidó, ha chiesto la fine del potere da parte del presidente Nicolás Maduro, mentre quest'ultimo ha convocato i fedeli “chavisti” per mostrare al mondo la sconfitta della destra golpista che «vuole portare il Paese alla guerra civile».

Il Presidente della Conferenza Episcopale del Venezuela, José Luis Azuaje Ayala ha denunciato atti di violenza ovunque. «I feriti e i detenuti sono aumentati sempre di più. Lanciamo un appello al rispetto della dignità e dei diritti umani dei cittadini e alla libertà di poter protestare in modo pacifico. Chiediamo di fermare la repressione!». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino