Il Re leone è morto. Chissà se la Walt Disney gli dedicherà mai un film d'animazione. Il protagonista è Blanco (questo il nome) il leone...
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Blanco è morto di vecchiaia, fanno sapere dal parco, e si tratta di uno degli 84 esemplari ospitati nei giardini zoologici in Europa. In Africa invece sopravvivono circa 200 individui di questa sottospecie, circoscritti nel parco nazionale del Kruger, la più grande riserva naturale del Sudafrica. È infatti in questo Paese, così come in Swaziland, Zimbabwe e Mozambico, che il leone bianco vive in natura. «La sera che ha preceduto la sua morte - spiega Camillo Sandri, veterinario e direttore tecnico del parco Natura Viva - Blanco non è voluto rientrare nei reparti interni insieme a Lubaya, Kianga e Safia, le tre femmine del suo branco. Abbiamo
lasciato che fosse l'istinto a guidarlo e la mattina dopo ci ha lasciato».
LE LEONESSE. La morte di Blanco segna un dura perdita per il branco delle leonesse del parco Natura viva, che resta ora senza un maschio dominante. Per questo l'ente ha richiesto alla rete europea dei parchi zoologici un nuovo esemplare. La condizione è che sia un altro leone bianco e che possa così scegliere Safia, bianca anche lei, per dare vita a una prole che mantenga alta la vitalità dei leoni dal manto candido rimasti in natura. I leoni bianchi sono considerati davvero speciali. Da non considerare nemmeno albini, perchè non hanno occhi e labbra rossi, ma occhi verdi-azzurri, come gli altri leoni. Miti e leggende ne mettevano persino in dubbio l'esistenza, invece la scienza chiarisce che Blanco fa parte di una specifica sottospecie di leone, caratterizzata da un gene recessivo, il quale offre la particolare colorazione bianca, e non a una sottospecie del leone africano. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino