Stop alla vendita di sigarette in Vaticano: la decisione, in un certo senso storica, è stata presa da Papa Francesco in prima persona. I guadagni sul fumo non possono...
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«Il motivo - ha aggiunto - è molto semplice: la Santa Sede non può contribuire ad un esercizio che danneggia chiaramente la salute delle persone. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità - ha ricordato Burke - ogni anno il fumo è la causa di oltre sette milioni di morti in tutto il mondo. Nonostante le sigarette vendute ai dipendenti e pensionati del Vaticano ad un prezzo scontato siano fonte di reddito per la Santa Sede, nessun profitto può essere legittimo - ha sottolineato il direttore della sala stampa vaticana riportando la volontà del Papa - se mette a rischio la vita delle persone». Una decisione in linea con il pontificato di Bergoglio, che vuole coerenza a partire dalla vita, e in questo caso dal commercio, che si svolge all'interno delle Mura Leonine. E pensare che solo un secolo e mezzo fa un altro Papa, Pio IX, avviò i lavori per una fabbrica del settore, la Manifattura Pontificia dei Tabacchi. La lavorazione del tabacco era dislocata in vari siti, fino a quando nel 1860 Papa Pio IX decise appunto di far realizzare a Roma un unico, imponente edificio che si trova nell'attuale piazza Mastai. All'epoca un sito di fatto fuori città dove c'erano solo orti; ma era vicina al porto fluviale di Ripa Grande, dove arrivavano i carichi di tabacco provenienti da oltreoceano. Lo stesso Papa visitò la fabbrica nel 1869. Secondo alcuni storici il tabacco era arrivato a Roma nel 1500 grazie al cardinale Prospero Publicola che era stato Nunzio in Portogallo e lì aveva conosciuto l'inventore, il francese Jean Nicot. Ma all'epoca il tabacco era considerato salutare, quasi un medicamento e si diffuse rapidamente. C'è stato anche un periodo invece in cui la Chiesa, in particolare l'Inquisizione, lo aveva messo al bando. È quanto si legge nel «De iudice Sanctae Inquisitionis opusculum» di Giovanni Battista Neri. Un'opera che dedica un apposito paragrafo a stabilire se sia peccaminoso o meno per un prete fare uso di tabacco in Chiesa, in qualsiasi forma. Oggi può sembrare strano, ma in effetti l'uso del tabacco è stato nei secoli passati diffuso anche nei luoghi sacri. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino