Visite a distanza, la nuova frontiera della medicina: ma attenzione agli hacker

Consulti medici mediante l’uso di software con applicazione della realtà aumentata

Visite a distanza grazie all'intelligenza artificiale
 Le nuove tecnologie stanno facendo passi da gigante anche in campo medico, permettendo consulti medici mediante l’uso di software con applicazione della realtà...

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 Le nuove tecnologie stanno facendo passi da gigante anche in campo medico, permettendo consulti medici mediante l’uso di software con applicazione della realtà aumentata tanti i campi di applicazione per ridurre le liste d'attesa e garantire risposte anche a chi non può muoversi da casa. Ma anche la cybersicurezza deve adeguarsi riducendo il rischio di possibili infiltrazioni.

Intelligenza artificiale e realtà aumentata al servizio della medicina. Gli accertamenti a distanza stanno ormai diventando, anche in Italia, una possibile soluzione per rendere le diagnosi sempre più veloci e sempre più affidabili «Software di ultima generazione -spiega Giuseppe Izzo, Ceo di UESE Italia Spa e napoletano doc- stanno rivoluzionando il settore e lo stanno facendo sotto diversi punti di vista. Basta scaricare su un un pc, un tablet o uno smartphone l'applicazione per procedere a un vero e proprio consulto medico che, seppur a distanza, ha degli aspetti positivi di tutto rilievo. Pensiamo, ad esempio, alla necessità di avere risposte per un problema oculistico. Oggi, per ottenerle, occorre prenotare e attendere il proprio turno, con liste di attese anche di mesi, spostarsi nella struttura sanitaria scelta, con costi aggiuntivi, e poi ricevere la prestazione e quindi la terapia indicata. Tutto questo, grazie ai medical device, non sarà più necessario».

Scaricare un software ed effettuare visite a distanza espongono l'intero sistema a possibili intercettazioni «Il rischio oggi è alto - spiega Izzo. Anzi, altissimo se pensiamo che, in questo caso, parliamo di dati sensibili. Non fa piacere a nessuno l'idea che qualcuno possa entrare in possesso di informazione che riguardano la nostra salute, il risultato di diagnosi effettuate o magari le prescrizioni ricevute. Stiamo lavorando affinché questo rischio diventi accettabile e, secondo i parametri internazionali, ciò accade quando si aggira fra il 0,5 e il 0,7 per cento. La sfida del futuro sta tutta qui: La medicina o, per meglio dire, la telemedicina sta facendo passi da gigante, ma di pari passo, deve procedere anche la cybersicurezza. Cancellare del tutto possibili attacchi è impossibile per una serie di ragioni - conclude Izzo, ma limitarne la possibilità sì. Su questo, noi esperti stiamo lavorando per semplificare la vita a chi si affida alle tecnologie più avanzate. Scienza e ricerca, compresi».

 

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Il Mattino