Una nuova «esplosione maggiore» è stata registrata oggi sul vulcano Stromboli dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). Segue...
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Diciassette secondi dopo la prima esplosione ha avuto inizio un'attività di modesto fontanamento (getto continuo di lava, in questo caso espulso a un'altezza dell'ordine di alcune decine di metri) che, gradualmente, è passata a esplosioni stromboliane discontinue (spattering), intervallate da alcune esplosioni di cenere e materiale incandescente di bassa intensità che hanno raggiunto un'altezza massima di circa 80 metri. L'intera sequenza esplosiva è durata circa tre minuti. Successivamente, il vulcano è tornato alla sua «normale» attività stromboliana.
Questi eventi esplosivi sono contraddistinti da una maggiore violenza rispetto all'attività stromboliana «ordinaria» che, invece, caratterizza nella quotidianità questo vulcano. Sono eventi imprevedibili che possono causare la ricaduta di bombe vulcaniche, lapilli e frammenti rocciosi anche abbastanza grandi nella porzione sommitale del vulcano, e che quindi risultano potenzialmente pericolosi per qualsiasi osservatore si trovi a transitare nelle zone del belvedere del Pizzo sopra la Fossa, o lungo i sentieri che vi conducono. L'esplosione avvenuta ieri sera, a causa del vento, ha prodotto una abbondante ricaduta di materiale incandescente unicamente all'interno della terrazza craterica e lungo la Sciara del Fuoco, risparmiando la zona del Pizzo. L'attività eruttiva dello Stromboli è costantemente monitorata dall'Ingv mediante i sistemi osservativi, geofisici e geochimici gestiti dalle Sezioni di Catania, Napoli e Palermo. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino