Bergamo - Ancora il caso di Yara Gambirasio in tv. A «Quarto Grado» ha parlato Claudio Salvagni l’avvocato di Massimo...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
A «Quarto Grado» ha parlato Claudio Salvagni l’avvocato di Massimo Giuseppe Bossetti, l’unico indagato della morte della tredicenne di Brembate Sopra. Il difensore di Bossetti ha dapprima sottolineato le condizioni indigenti nelle quali vive ad oggi il suo assistito.
«In una cella in cui allargando le braccia con la mano destra tocca la parete di destra e con la mano sinistra tocca la parete di sinistra. Lunga non più di due metri», le parole del legale.
La cella lo «ospita» da quasi 140 giorni e continuerà a essere ancora la sua casa dopo che la richiesta di scarcerazione è stata rifiutata. Salvagni ha ribadito che l’unica pista fino ad oggi seguita è stata quella contro il Bossetti e che non dovrebbe essere così, visto che le prove non sono risultate fino ad ora schiaccianti.
«I potenti mezzi investigativi della Procura», a suo parere, dovrebbero e potrebbero seguire altre direzioni, come ad esempio quella di «una possibile ritorsione nei confronti del padre di Yara». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino